Gli ex dipendenti Niceta scrivono a Pino Maniaci

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Gentilissimo Direttore,

Chi parla è un gruppo di ex dipendenti Niceta, come ben sapete la situazione che avevamo predetto lo scorso inverno non solo si è avverata ma è anche peggiorata. Tanti di noi hanno perso il  lavoro per dare posto a nuove assunzioni “Parentopoli” ed altri semplicemente sono stati mandati a casa. Nessuno di noi ha percepito né le ultime mensilità lavorative né tantomeno il TFR e per di più siamo venuti a conoscenza che sono stati saldati affitti arretrati di esercizi commerciali chiusi. Molti di noi hanno sottoscritto una scrittura privata dove l’amministratore avv. Gabriele Aulo Gigante si impegnava a rateizzare i TFR per non gravare copiosamente sulle spese aziendali, ma ovviamente questo impegno  non è stato portato a termine.

Ci chiediamo inoltre: è legittimo per un amministratore giudiziario vendere dei beni di un’azienda sotto sequestro preventivo? E se così fosse, a che scopo? Non dovrebbero essere i dipendenti i primi ad essere liquidati? I pochi ex dipendenti che hanno provato a sollecitare gli importi spettanti, come risposta dall’illustre amministratore Gigante, hanno avuto: “Neanche so se domani continueremo ad amministrare questa azienda visto il casino che sta succedendo!!!!! Perché dovremmo uscire questi soldi in un momento così difficile?”

Di chi dovremmo fidarci? Dopo anni di sacrifici ci vediamo togliere sia il nostro diritto al lavoro sia tutto ciò che ci spetta. Abbiamo appena appreso dal vostro TG che la “Povera, Ladra, Dottoressa Silvana Saguto” è a casa in malattia per una depressione… Ci viene spontaneo chiederci, unni su i nostri piccioli (dove sono i nostri soldi)? Non dovremmo essere noi ad avere la depressione? Essendo molto dispiaciuti per la Dottoressa,  Le auguriamo una pronta guarigione e di poter ritornare al lavoro presto, però con una nuova mansione, lavare fino all’età pensionabile le scale del tribunale di Palermo e non sarebbe neanche degna di fare questo essendo un lavoro onesto. Per lei, carissimo Seminara, non ci sono parole…  ma la cosa che ci fa più ribrezzo è di dover pensare: possibile che non ci siano giudici non corrotti in grado di prendere in mano, in modo dignitoso e leale, questa grave situazione per ripristinare la giustizia? Quella giustizia che qualsiasi comune mortale avrebbe già pagato. Ma Seminara no… lui non si tocca. Quali valori ha e continua a insegnare ai suoi figli? Noi siamo persone oneste, non auguriamo nulla di brutto, ma dato che alla Saguto abbiamo augurato di lavare le scale del tribunale di Palermo, a lei Seminara, le auguriamo di essere il mocio di tutti i secchi dei tribunali d’Italia.

Con tanta rabbia, tristezza, amarezza, chiediamo soltanto ciò che ci spetta.

P.S.: un consiglio, togliete la frase “La legge è uguale per tutti” dai tribunali, perché è falsa. La legge è uguale solo per chi ha il Monopolio del potere.

7 Commenti
  1. Massimo Niceta dice

    I dipendenti dovrebbero scrivere al presidente della repubblica, all’Europa, tutti dovrebbero conoscere cosa sta succedendo in Sicilia… Scrivete, scrivete, urlate fate sentire la vostra voce…

  2. Enza Giammona dice

    Ma non si vergogna? Rovinare la vita altrui forse fa venire la depressione…. Poi vogliamo sapere chi è la rovina del Italia…..

  3. Alexandre Morello dice

    Si infatti la vittima di una rapina dovrebbe scrivere al capo della banda dei rapinatori, mi sembra logico

  4. Massimo Niceta dice

    Giusta osservazione, ma bisogna farsi sentire in ogni caso è ad ogni costo…

  5. Rosaria Fazio dice

    Sono d’accordo urliamooo

  6. Mariella Azzarello dice

    vergognatevi la mafia per accumulare queste ricchezze ha ucciso, rubato, strozzato e voi godete del sangue di morti, anzicche amministrare per il bene

  7. Luca dice

    Spero che la cosa finisca in una corte Europea. E spero che questi giudici corrotti siano tutti processati per direttissima, e finiscano dove devono finire: chi in galera, chi disoccupato, avendo pero’ restituito tutto i soldi che, attraverso storpiature della legge, hanno tolto ai cittadini.

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