Funerali del boss a Roma: la Repubblica affonda tra criminalità, confusione ed ignoranza

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Riguardo ai funerali del boss sono sbigottito dal fatto che organi inquirenti, di vari livelli, non monitorassero la vicenda, ed essendo quindi ignoranti circa l’organizzazione del funerale, abbiano permesso l’esaltazione della forza e della sfrenata ricchezza di frange criminali avvezze a violenza e sopraffazione.

Il prefetto, le forze dell’ordine, gli stessi organi politici avrebbero dovuto impedire categoricamente che per le strade di una città (peggio ancora per le strade di Roma) un tale circo mediatico e scenografico avesse seguito ed esercizio. E se questa fosse una scusa per coprire il fattaccio, la pezza sarebbe peggio del danno. Allo stesso tempo trovo svilente la polemica e l’accostamento tra il funerale negato a Piergiorgio Welby e questo permesso ad un boss. La chiesa in quanto comunità parallela e scissa dallo Stato di Diritto può celebrare, nel rispetto delle leggi della Nazione, il funerale a chi vuole. E se la legge ed il buon senso possono impedire un funerale (come successo a Mazara nel caso di Mariano Agate) mai nessuno può obbligare la chiesa a celebrarne uno.

Non si possono imporre regole a chi è libero, giustamente, di fare quasi ciò che vuole, altrettanto giustamente. A chi non piace il metodo e l’atteggiamento di una comunità, la cui partecipazione non è obbligatoria, non deve pontificare laicamente su questioni spirituali. Io da laico convinto, veramente e compiutamente, vorrei che in Italia ci fosse un sistema di leggi per il testamento biologico, tutela reale per le donne che vogliono abortire, così come vorrei maggiore trasparenza nella gestione dei soldi pubblici affidati ai prelati (non perché uomini di chiesa, ma perché soldi pubblici).

Fare accostamenti capziosi per seguire l’onda che il web indica è snaturare lo spirito di una religione. I testimoni di Geova non vogliono sangue altrui ed i cattolici non vogliono i suicidi, magari accettando taluni assassini. Vale di più una religione di un’altra? Oppure ci fa più schifo un funerale sfarzoso ad un boss che migliaia di morti di AIDS evitabili se la chiesa negli anni ’70, ed ancora oggi, non fosse stata contro il preservativo?

13 Commenti
  1. Katia la Scala dice

    Questa è l’Italia dopo 20 anni di Berlusconi; un’intera comunità che non ha il pudore di stare a casa , ma fa caciara x il suo caro leader. …

  2. Katia la Scala dice

    Questa è l’Italia dopo 20 anni di Berlusconi; un’intera comunità che non ha il pudore di stare a casa , ma fa caciara x il suo caro leader. …

  3. Giuseppe Di Stefano dice

    Stessa identica cosa di quando fanno i funerali di stato ai politici corrotti!

  4. Fabio Galante dice

    Ora sembrano tutti meravigliati… come quando viene ritrovato il corpo di un barbone morto di stenti… e che quando era in vita non lo cagava nessuno. Ipocrisia.

  5. E poi fanno finta di commemorare uomini come Falcone e Borsellino quando hanno le mani macchiate del loro sangue. Io mi vergogno di essere italiana.

  6. Mimmo Lotti dice

    peccato che siedono a tavola con quelli del pd(sia chiaro che non sto difendendo berlusconi…..che comunque è sempre meglio di questi attuali golpisti).

  7. Katya Amodeo dice

    Ma come si fa a parlare ancora di Berlusconi..signora Katia come fa a non capire che destra e sinistra ci prendono in giro??

  8. E basta con questo Berlusconi ….ormai destra e sinistra da anni vanno a braccetto….

  9. Pina Romano dice

    Almeno prima avevamo qualcosa in piu….

  10. Katia la Scala dice

    Grazie Pina, proprio quello che volevo sentirmi dire …ricordo a tutti che Berlusconi ha segnato profondamente il nostro paese e se certe cose sono ancora possibili è perché troppa gente pensa ancora che sia meglio affidarsi e sottomettersi al potente piuttosto che vivere in un contesto in cui vi siano pari opportunità x tutti.Sui partiti ormai lo sanno tutti che sono sempre andati a braccetto..

  11. AleNanà dice

    Mi dispiace ma non sono d’accordo… La chiesa impone la sua tassa annuale a tutti i cittadini quindi ogni cittadino ha diritto a contestarne l’operato, specie in questi casi. Siamo tutti forzatamente cristiani e il nostro paese non è uno stato laico, quando lo sarà ognuno farà ciò che ritiene opportuno senza essere contestato.

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