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Diario dopo le feste

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Finite le feste si ricomincia.

Pochi giorni fa sembravamo tutti pieni di buone intenzioni, “buon anno”, “speriamo che sia diverso”, “anno nuovo vita nuova”, e invece tutto è rimasto lo stesso, nello stesso squallore, con gli stessi problemi, anzi con qualcuno in più, destinato ad aumentare, così com’è logico e inevitabile che succeda quando non si fa niente e non si vuole fare niente per cambiare.

E così il PIL, che non c’entra niente col “pilu”, in Sicilia è in caduta libera, siamo all’ultimo posto tra le regioni italiane, il calo è del 2,4%o, la disoccupazione continua a crescere, è la più alta d’Europa, i ragazzi continuano a cercare lavoro all’estero, sono risorse umane che non sappiamo e non riusciamo a valorizzare,i negozi chiudono perché non ci sono soldi e quindi nessuno compra, se non si vende non c’è pubblicità e quindi anche Telejato prima o poi chiuderà, con grande soddisfazione di tutti i maliiuti locali.

Ma, per spostarci più in là, i dirigenti continuano a prendere stipendi che sono i più alti in Europa e pensioni con cui potrebbe vivere dignitosamente un esercito di senzalavoro, ogni tanto qualcuno abbozza la beffa di un tetto alle liquidazioni scandalose, ma tutti lo guardano come se fosse scemo e allora si decide per “un tetto dello 0,0000 per cento ,per far credere che il tetto è stato messo. Le prese per i fondelli ormai assumono dimensioni vertiginose. Si fa credere che anche i parlamentari si sono diminuiti lo stipendio, ma quando mai!!! Ormai arrivano a 20 mila euro al mese per poche ore di lavoro la settimana, cure mediche, bagni termici e massaggi per tutta la famiglia: a onor del vero, bisogna dire che solo i parlamentari Cinquestellati, stanno mettendo da parte i soldi di buona parte dei loro stipendi per offrirli alle piccole imprese in difficoltà. Ma anche tra di loro c’è qualcuno che comincia a “mussiare” e preferisce andarsene o farsi espellere perché non vuole pagare.

Per non parlare di tutti i lavoratori che presentano certificato medico: forse sarà l’inverno, ma, soprattutto quando ci sono “ponti”, non sulle autostrade, ma festivi, l’Italia è come un immenso ospedale, dove non sono solo malati i vigili di Roma, ma anche gli impiegati di tutti gli uffici. E sulla strada delle balle, prima si dice che erano malati l’80 per cento dei vigili romani, poi si scopre che si sono prese misure solo contro cinquanta di essi, che bisognerà istituire una commissione per valutare chi era malato e chi no e che bisognerà pagare profumatamente i membri di questa commissione, per arrivare alla conclusione che con 50 euro di multa tutto si rimette a posto.. L’INPS spara la nota che, abolendo i medici fiscali e trasferendo le competenze alla stessa INPS si risparmierebbero 50, 100, 300 milioni. Ma come? E con quali dottori?. Sul monte delle balle riempie i telegiornali la notizia del crollo del terrapieno su cui era stato costruito il viadotto Scorciavacca della Palermo Agrigento: si dice che i lavori erano stati consegnati due settimane prima e con tre mesi di anticipo, cosa incredibile, in Italia. Ma si scopre che non è il viadotto nuovo ad essere crollato, perché quello è stato fatto bene, bensì la parte di vecchia strada da cui vi si accede. Ma tutto fa brodo e allora ecco un’altra commissione d’inchiesta che dovrà chiarire di chi sono le responsabilità, cioè di nessuno. Renzi minaccia tuoni e fulmini, senza sapere contro chi. Intanto l’Anas comunica, e solo oggi, che ci sono in sicilia almeno altre 50 strade con pericoli di crolli, specie di ponti e che non ci sono soldi per ripararle.

Come al solito, saranno chiuse e rimarranno chiuse per i prossimi venti anni. Per non parlare della Partinico-Corleone, che ormai sta anch’essa per essere chiusa, per evitare pericolosi contatti tra i mafiosi dei due paesi. Ma c’è anche un piano per chiudere gli Istituti Case popolari. E come? Creando un’altra commissione, anzi, per essere precisi, di un’agenzia unica siciliana che si assuma il compito di vendere, incassare e pagarsi lo stipendio, così come fanno gli amministratori giudiziari dei beni confiscati alla mafia, che ormai si sono creati un posto di lavoro fisso. E poi dicono che non c’è lavoro. Sempre a proposito di Renzi, per causa di alcuni giornalisti muffuti e ficcanaso, gli è fallito il tentativo salvaberlusconi, con una clausola, inserita “ a sgubbio”, nel decreto sulla riforma fiscale, che è stato ritirato in fretta e furia dopo lo scandalo, ma che sarà comunque riaggiustato in qualche modo, per permettere a Berlusconi di dire l’ultima parola     sull’elezione del Presidente della Repubblica. Se non lui, perché è ancora pregiudicato, il suo fido Gianni Letta, zio dell’altro Letta del PD, e quindi un presidente che metta tutti d’accordo, come vuole Napolitano, per continuare, tutti insieme appassionatamente a fare la riforma elettorale, con premi di maggioranza e abolizione delle preferenze, con sbarramenti e altre manovre, dietro le quali è chiara solo una cosa: la democrazia è morta, sulla scena scorrono i suoi becchini, noi italiani siamo a lutto, nessuno va più a votare, come al solito tutto finisce in cancrena . Il costo del greggio scende vorticosamente, in tutti gli stati d’Europa la benzina diminuisce, tranne che in Italia, dove anzi si progetta il solito aumento per pagare aumenti di stipendio a quelli che prendono oltre 100 mila euro al mese. Intanto Pino Daniele ci ha lasciato, Napoli ne ha richiesto a forza i funerali, che, chissà perché, dovevano essere fatti solo a Roma,   ci rimarrà il suo canto “Io so’ pazzo, voglio essere chi voglio io, uscite fuori d’a casa mia, “Masaniello è turnato…” io so’ pazzo, un ce scassate u cazzo.”

Intanto A Partinico, attenzione,. Ancora è presto per lavare le verdure con l’acqua del rubinetto, perché pare che vi sia un misterioso batterio che non fa niente, ma meglio non rischiare di ritrovarselo in qualche bassa parte del corpo. Quindi niente verdure crude, più o meno come in Tunisia, ma comunque si possono mangiare bollite, perché l’ebollizione purifica tutto, anche se i più “schifiusi” preferiscono comprare roba surgelata, che fa più male dell’acqua col batterio, ma che dà l’illusione di non guastarci lo stomaco. Va bene, abbiamo scritto la nostra pagina di diario e, visto che i panettoni “Tre Marie” sono esauriti, ne proponiamo un altro da chiamare “Tre Mattei”, Renzi, Salvini e Messina Denaro. In questo caso La diarrea è assicurata.

(Salvo Vitale)

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Salvo Vitale

Salvo Vitale è stato un compagno di lotte di Peppino Impastato, con il quale ha condiviso un percorso politico e di impegno sociale che ha portato entrambi ad opporsi a Cosa Nostra, nella Cinisi governata da Tano Badalamenti, il boss legato alla Cupola guidata negli anni Settanta da Stefano Bontate.

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  • "Diario dopo le feste"... analisi amara e impeccabile come sempre; un onore per me ricordare questo scatto, questa mia foto a Salvo Vitale, in occasione della "memoria attiva", in ricordo della picciridda Rita Atria

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