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Violento attacco informatico contro Rete L’Abuso

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Devastato il server e reso irraggiungibile per diverse ore il sito dell’associazione di sopravvissuti agli abusi sessuali del clero.

Ci sono temi, denunce, lotte, tabù per l’italiota media. Non se ne deve parlare, omertà assoluta pena lo scandalo, l’isolamento, la delegittimazione, i rutti dei branchi servili. Martin Luther King disse di temere il silenzio degli onesti più della violenza dei malvagi. Di onesti, soprattutto intellettualmente, ne vediamo sempre meno, rari più delle mosche bianche. Mentre i silenzi abbondano.

Al di là di chiacchiere, propagande e menzogne la difesa dei bambini, la lotta contro gli orchi e le reti strutturate e consolidate della pedocriminalità è patrimonio di pochi. Si toccano fili pericolosi, nervi scoperti, potentati e colletti bianchi. Dovrebbe scandalizzare, se questo fosse un Paese che conosce la parola dignità, la violenza, l’abuso, lo stupro. Invece scandalizza chi denuncia, scatena orde e branchi chi non si piega e non tace. E più si sale nelle alte sfere più queste complicità di fatto e queste squallide vigliaccherie aumentano.

In Italia esiste, ormai da molti anni, l’unica associazione di sopravvissuti agli abusi sessuali del clero, Rete L’Abuso.

Dovrebbe essere una battaglia comune a tanti quelle di vittime e sopravvissuti, dovrebbe scandalizzare ogni abuso contro l’infanzia. Francesco Zanardi può, invece, raccontare quante censure, quante verità di comodo, quanta omertà e quanti intrighi e trame per nascondere, occultare, difendere gli abusatori proliferano in Italia. Rete L’Abuso è online, ha un sito strutturato che è una potente fonte di informazione e conoscenza. Nel settembre scorso è ripartito Tg L’Abuso, una news settimanale in cui vengono riportate notizie e denunce di abusi in Italia e nel mondo.

WordNews.it è nata per scrivere quel che non si può scrivere, perché eravamo (e siamo) stanchi di una informazione omologata, prona, omertosa.

Che non informa ma si piega servile ed accondiscendente. Per questo, sin dalla prima edizione, siamo al fianco di Francesco e della Rete.

E sulle nostre pagine stiamo, ogni settimana, rilanciando tutte le edizioni.

La mattina del 23 aprile abbiamo ripubblicato l’ultima edizione, la numero 33. Nelle stesse ore un’amara e gravissima notizia: il sito di Rete L’Abuso è andato offline diverse ore per un violentissimo attacco informatico. Che giunge a distanza di poche settimane da segnalazioni e censure sui social a post e pubblicazioni di denunce di abusi e di sistemi di omertà, connivenza, difesa dell’abusatore.

Questo non è il primo attacco subito da www.retelabuso.org negli anni. Ma è il più violento e devastante. È una realtà che conosciamo fin troppo bene, avendo subito un attacco che fece crollare il nostro sito tre anni fa. E ricordiamo i silenzi, le omertà, i volti girati dall’altra parte.

Per questo esprimiamo oggi tutta la nostra solidarietà a Francesco Zanardi e a Rete L’Abuso.

Contro ogni censura, ogni squadrismo, ogni violenza siamo al loro fianco e continueremo a sostenere ancor di più ogni denuncia, lotta, battaglia, preziosa informazione di Rete L’Abuso.

Le nostre pagine, il nostro sito erano, sono e resteranno a totale disposizione della Rete.

 

fonte: https://www.wordnews.it/violento-attacco-informatico-contro-rete-labuso

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Alessio Di Florio

Militante comunista libertario e attivista eco-pacifista, collaboratore di Wordnews.it e referente abruzzese dell’Associazione Antimafie Rita Atria e di PeaceLink, Telematica per la Pace. Collabora con Pressenza, Giustizia.info, QcodeMagazine, Comune-Info e altri siti web. Autore di articoli, dossier e approfondimenti sulle mafie in Abruzzo, a partire da mercato degli stupefacenti, ciclo dei rifiuti e "rotta adriatica" del clan dei Casalesi, ciclo del cemento, post terremoto a L'Aquila, e sui loro violenti tentativi di dominio territoriale da anni con attentati, intimidazioni, incendi, bombe con cui le mafie mandano messaggi e tentano di "marcare" la propria presenza in alcune zone, neofascismo, diritti civili, denunce ambientali tra cui tutela coste, speculazione edilizia, rischio industriale e direttive Seveso.

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