Si tratta di un atto unico tratto dall’omonimo libro di Francesca Incandela, insegnante, poetessa, scrittrice, fondatrice e presidente dell’associazione antiracket di Mazara “Io non pago il pizzo….e tu”, che, per celebrare il decennale dell’associazione antimafia, ha deciso di portare in scena, insieme a Piero Indelicato, questo lavoro teatrale.
Le protagoniste sono donne di mafia, attraverso le quali si delinea un ruolo della donna palesemente attivo all’interno di Cosa Nostra. Donne forti, determinate, donne che decidono, , donne che comandano, donne senza scrupoli, a tratti spietate e feroci nella gestione del potere. E accanto a loro, e fortemente in contrasto con loro, le donne contro la mafia, quelle donne che hanno fatto dell’impegno, del coraggio, della lotta per la giustizia e la legalità la loro ragione di vita. Tra queste coraggiose e luminose figure femminili un ricordo particolare meritano Rita Atria, la giovane partannese collaboratrice del giudice Borsellino, morta suicida una settimana dopo la strage di via D’Amelio, e Felicia Impastato, madre di Peppino, che lotterà tutta la vita per stabilire la verità sulla morte del figlio e mantenerne sempre vivo il ricordo.
Tra gli interpreti, Emilia Catalano, nipote del caposcorta di Borsellino, Agostino Catalano, ucciso in via D’Amelio insieme agli altri uomini della scorta.
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