Informar rompiendo los cojones

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Di Ilaria Bianco

 

“Pino Maniaci debería estar muerto, pero la muerte pertenece a esa amplísima categoría de cosas que le rompe los cojones. Como la mafia, los políticos, la omerta, la antimafia o los teóricos del periodismo. Rompicoglioni todos”. Pino Maniaci dovrebbe esser morto, pero la morte appartiene alla vasta categoría delle cose che gli rompono i coglioni. Come la mafia, l’omerta, i politici, l’antimafia o i teorici del giornalismo. Rompicoglioni tutti.

Assurdo, entusiasmante, sorprendente. Tante altre parole, aggettivi, avverbi che finiscono in “mente” potrei aggiungere, tante parole piene di stupore e gioia potrei elencare. Valls, Cataloña. Ed una famiglia catalana che qui fa informazione soprattutto sui social network mi rivela tra un bicchiere di vino rosso e l’altro di conoscere Pino Maniaci, mentre sono lì cercando di raccontargli una delle esperienze piu forti della mia vita, lo stage con Pino a Telejato, per l’appunto. E poi mi mostrano un giornale, “Jot Down” dove Pino coi suoi baffoni e la sua sigaretta, parla di quello che fà da una vita con Letizia e Patrizia, la sua famiglia e i diversi stagisti come me che vanno da lui perchè volenterosi di imparare cose che soltanto lì e sul campo si può.

Niente di speciale, niente che non sappiamo già, ma è bello per una volta riuscire a leggere un giornale all’estero e sorridere, essendo “fieri”. Per una volta riesco a dare l’idea di non odiare il mio paese. Perchè infatti non odio il mio paese, ma è bello per una volta vantarsi e non discolparsi, parlare naturalmente senza doversi distinguere da un qualcosa di cui vuoi cercare di dare un’altra opinione. Telejato è quello di cui Barbara Ayuso parla e Pino Maniaci è quello che informa rompendo i coglioni.

“No voy a morir, ni aunque me maten”. Non muoio, neanche se qualcuno mi ammazza. Perche le cose importanti a volte sono a-temporali. E senza confini.

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