Rinviata l’udienza per l’archiviazione di alcuni imputati dell’operazione Kelevra

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Oggi al Tribunale di Palermo si è tenuta un’altra udienza per fatti legati all’Operazione Kelevra.

Oggi al Tribunale di Palermo si è tenuta un’altra udienza per fatti legati all’Operazione Kelevra in relazione alla richiesta di archiviazione fatta dai pubblici ministeri Picozzi, Tartaglia, Teresi, Louise, Del Bene, rispetto ad alcuni mafiosi e presunti tali, ritenuti non responsabili di estorsione, malgrado registrazioni e richieste di arresto avanzate dai carabinieri della stazione di Partinico.

Si tratterebbe di una sorta di “stralcio”, di una parte dell’operazione, mentre il resto sarà affidato al processo in corso. Molti capi d’imputazione sono gli stessi in entrambi i filoni, e quindi ci troviamo davanti a soggetti che saranno accusati in prima fase e possibilmente prosciolti poco dopo. Tra di questi gli esponenti politici Gioacchino Polizzi, Vito Spina e di Gioacchino De Luca. Le motivazioni che abbiamo letto nella richiesta di rinvio a giudizio ci sono sembrate degne di un manuale di giurisprudenza, perché riconoscono da una parte l’esistenza dei fatti, dall’altra smentiscono gli stessi, non considerandoli come elementi d’accusa.

Abbiamo già fatto in altra occasione le nostre considerazione su questa equivoca richiesta che cerca di cancellare tutto con un colpo di penna e chiudere una sentenza che da un lato mette sotto inchiesta alcuni politici di Borgetto, al punto che il comune è stato sciolto, e dall’altra li assolve. Il giudice Natale oggi avrebbe dovuto decidere se accogliere la richiesta o respingerla, ma il processo è stato rinviato al 23 gennaio davanti al nuovo giudice Roberto Riggio, in quanto l’attuale, la dott.ssa Natale, sarebbe stata trasferita a Caltanissetta per incompatibilità con il ruolo del marito, nominato presidente di una sezione del tribunale di Palermo.

Piccola curiosità: in assenza dell’avvocato De Gaetano, Gioacchino De Luca sarebbe stato difeso dal fratello Maurizio. Tutto in famiglia.

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