San Cipirello, chiesta la scarcerazione di Vincenzo Bommarito

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Per la Procura generale Bommarito deve tornare in libertà

Chiesta la scarcerazione di Vincenzo Bommarito, giovane ergastolano di 34 anni finito nel 2007 in carcere per la morte del possidente di Partinico Pietro Licari, avvenuta 11 anni fa nelle campagne di San Cipirello. La Procura generale avrebbe riaperto il caso chiedendo, appunto, la scarcerazione di Bommarito, originario di Borgetto, che è stato condannato in via definitiva all’ergastolo perché accusato dal reo confesso Giuseppe Lo Biondo di aver partecipato al sequestro di Licari. Il possidente partinicese, fu rapito nel gennaio 2007 e ritrovato morto un mese dopo all’interno di un pozzo nelle campagne di San Cipirello, dove sarebbe stato tenuto prigioniero. La procura avrebbe contestato a Lo Biondo di aver mentito sulla ricostruzione dei fatti: a confermarlo, pare ci fosse pure una lettera che il giovane avrebbe scritto a Bommarito in carcere, nella quale si sarebbe scusato per averlo “ingiustamente accusato”. A far finire il 34enne dietro le sbarre, erano stati anche dei reperti trovati nel posto in cui è deceduto Licari: alcune cicche, attribuite al giovane partinicese, salvo poi scoprire – grazie alle immagini girate sul luogo del delitto nel corso delle indagini – che sarebbero state toccate senza guanti e dunque “inquinate”. Ma ci sarebbe anche un altro dettaglio a difesa dell’uomo che, secondo quanto si apprende, avrebbe dimostrato come – prima del rapimento del 68enne – si sarebbe recato proprio in quei terreni per portargli un macchinario agricolo e le sigarette in questione potrebbero essere state fumate in quella circostanza.

Insomma, tutta una serie di prove che potrebbero scagionare Bommarito, difeso dall’avvocato Cinzia Pecoraro, che ha sempre sostenuto l’innocenza del suo assistito. E che oggi hanno portato a una nuova svolta del caso, con la Procura generale che si è rivolta alla corte d’appello di Caltanissetta per chiedere la scarcerazione del 34enne per il quale, dunque, potrebbero aprirsi le porte del carcere.

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