La Polizia è sul piede di guerra, cosi come anche i Carabinieri e le altre forze dell’ordine. Da sei anni con gli stipendi bloccati, alla fine sono riusciti a conquistare un aumento di 10 euro al mese. Si dirà: ma non è stato dato un bonus di 80 euro? Ma non è inserito ai fini pensionistici. Quello che è sicuro e che neanche a chi avanza di grado, al momento è riconosciuto l’aumento salariale. Per il resto mancano auto, mancano i mezzi per indagare, manca la benzina per i mezzi, il rimborso spese arriva dopo qualche anno, insomma, quello che dovrebbe essere lo strumento per il rispetto della legalità, dimostra i segni di una crisi che ha già coinvolto altri settori del paese, ma non certamente i gruppi dirigenti e coloro che rivestono alte cariche nella pubblica amministrazione.
Ecco dove finiscono i soldi che si negano al funzionamento efficiente dell’ordine pubblico: tra le tasche dei parlamentari che non vogliono sentirne di dimezzarsi lo stipendio, tra quelle dei vari funzionari che lavorano nel mondo della politica e della pubblica amministrazione e tra tutti quelli che, dal momento che tutto funziona male, ne approfittano per far ruotare il sistema ungendo le ruote con il vecchio sistema della corruzione, per la quale l’Italia occupa uno dei primi posti al mondo.
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