Qualche anno fa era stato celebrato a forza di mortaretti il compleanno di Procopio di Maggio, storico boss di Cinisi, morto poco dopo. Non vogliamo fare le rituali condanne del gesto, che lasciano il tempo che trovano. Ci sembrerebbe più opportuno che, in quelle occasioni in cui l’odore, anzi la puzza di mafia è forte, i cittadini, anziché associarsi al coro dei festaioli, usassero le armi a loro disposizione, ovvero pernacchie e sputi e denunciassero gli autori di simili bravate. Sarebbe altrettanto giusto proibire funerali pubblici per i boss passati ad altra vita, come in parte viene fatto. Nel caso odierno le cose che meno convincono sono i tre anni di carcere abbonati al boss con i domiciliari, anche in considerazione che nel 2015 gli sono stati sequestrati beni per 10 milioni, dopo una mite condanna di cinque anni. I boss stanno uscendo tutti dal carcere. Il prefetto di Palermo De Miro ha annunciato che ne sono usciti 63. Se continua così Palermo diventerà una sede di giochi d’artificio giornalieri. Che tristezza!!!
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