Rileggo e ripubblico questa pagina del 2012. Quattro anni dopo è tutto come prima.

Si susseguono a ripetizione le medaglie olimpiche, quelle vinte e quelle perse. Il fuoco sta devastando alcuni luoghi, tra i più suggestivi della Sicilia. Alla Riserva dello Zingaro sono rimaste indenni solo alcune calette che nessun fuoco potrà bruciare. Lo spread non vuole calare più di tanto, segno che i mercati non si fidano, ci conoscono e non vogliono prese per il culo. E poi? Qualche giorno fa è stato appena appena ricordato il grande magistrato Gaetano Costa. Mi piace immaginarlo, con Chinnici, nell’ascensore, mentre salgono e scendono per raccontarsi le cose e scambiare le informazioni senza la preoccupazione di essere spiati.

E assieme a lui Ninni Cassarà, Roberto Antiochia, Paolo Giaccone, Antonino Agostino e Ida Castellucci con il bimbo che portava in grembo, Antonino Scopelliti, vittime più recenti di altre cui è stata tolta la voglia di esserci e di recitare la propria parte.

E poi la crisi. C’è, ma non si vede. O almeno, non si vede in tutti i posti. Non si vede negli alberghi a cinque stelle, nei negozi di grandi firme, nei viaggi esotici, nei punti vendita di merce pregiata, negli autosaloni di macchine di lusso, mentre si vede all’ILVA, dove non si sa come schierarsi, se con gli operai che perdono il posto o con gli ambientalisti e con i giudici che riscontrano la presenza di oltre trecento morti causati dai fumi dello stabilimento. Oppure se contro i tanti impiegati inutili della Regione Sicilia, che non possono essere toccati, o che, comunque, potrebbero essere dirottati a fare lavori socialmente utili, tipo raccolta dei rifiuti, pulizia delle spiagge, prevenzione degli incendi, ripristino di alcune culture agricole che stanno scomparendo.

Stesso lavoro per tutti quelli della casta, parlamentari, dirigenti, impiegati di primo, secondo, terzo livello e giù a scendere, “naviganti, eroi, poeti e santi”, preti imboscati nelle canoniche o nelle curie, monache che hanno scelto la contemplazione, pur di non far niente se non pregare, zoccole berlusconiane, briatoriane, bertolasiane, sindaci, assessori e consiglieri del nulla, medici da 200 euro a visita, senza ricevuta, dentisti, oculisti, otorini, ortopedici, neurologi, psicologi, oddio, questi ultimi ancora non sono riusciti a sfondare. E professionisti di altro colore, avvocati, ingegneri, architetti, biologi, professori universitari titolari, registi e operatori della RAI, di Mediaset, ecc. E’ una lunga lista che costantemente succhia il poco sangue rimasto nelle stracche vene degli agricoltori o in quelle degli operai. Marchionne ha portato via la Fiat, le squadre italiane sono finite, assieme a tante industrie e strutture produttive, nelle mani dei cinesi. Altri industrialotti , adesso che gli operai sono in ferie, stanno studiando come lasciarli a casa e sbaraccare per rifondare il tutto in altre nazioni a costo più basso. Monti vuole insegnare ai tedeschi come si fa a cominciare una dittatura facendo a meno dei poteri del Parlamento: proprio a loro!! Lo stronzo di Swatzer si fa beccare dopato e tutti a dargli addosso, come se il reprobo fosse lui solo, o come se fosse solo colpa sua. Mentre tutto brucia, altrove guazzano in piscina, fottendosene di tutto. Il caldo torrido si attacca sui nostri visi già azzombati e il cielo ride sguaiato, quasi una condanna che manda in fumo anche il cervello. La luna è alla metà crescente. In Siria continuano a scannarsi, in Libia cominciano pure lì, e bombe a pioggia per farla pagare a chi non ha più nulla se non i duemila euro per imbarcarsi sognando l’impossibile. Già, perchè i sogni, almeno quelli, non si possono negare a nessuno. (2012)

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Salvo Vitale

Salvo Vitale è stato un compagno di lotte di Peppino Impastato, con il quale ha condiviso un percorso politico e di impegno sociale che ha portato entrambi ad opporsi a Cosa Nostra, nella Cinisi governata da Tano Badalamenti, il boss legato alla Cupola guidata negli anni Settanta da Stefano Bontate.

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