Una commedia in cui “si ride della mafia mescolando satira e denuncia”. Così Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, ha ideato la sua opera prima, La mafia uccide solo d’estate, di cui è protagonista con Cristiana Capotondi, premiata come miglior commedia agli European Film Awards, gli Oscar europei, a Riga. La storia, ambientata a Palermo tra gli anni ’70 e ’90, racconta i primi 20 anni di Arturo (da bambino lo interpreta Alex Bisconti, da adulto Pif), brillante e sognatore, da sempre innamorato di Flora (da bambina Ginevra Antona, da adulta Cristiana Capotondi).
Le avventure personali e sentimentali del protagonista offrono uno sguardo anche sulla cronaca della città immersa nelle guerre di mafia e nel tentativo di combatterla, di uomini coraggiosi, spesso soli, come Rocco Chinnici, Dalla Chiesa, Falcone e Borsellino. Il racconto si intreccia alle immagini di repertorio scelte dagli autori nelle Teche Rai. Palermitano, classe 1972, volto tv delle Iene e poi del Testimone (su Mtv), Pif – che è anche coautore della sceneggiatura con Marco Martani e Michele Astori – nel suo lavoro di ricerca si è reso conto che di certe vicende “si sapeva già tutto ma non ci si ribellava. Alcuni erano collusi, ma altri rinnegavano la pericolosità della mafia. Anch’io vivevo come gli altri in una bolla. Ci hanno fatto svegliare solo gli attentati del 1992”. Il film è stato girato a Palermo “senza pagare il pizzo”, ha sottolineato Pif, “ci siamo riusciti grazie all’aiuto fondamentale dell’associazione Addio Pizzo”.
La mafia uccide solo d’estate ha già vinto quest’anno il David di Donatello per il miglior regista esordiente a Pif (premiato anche con il David giovani); i Nastri d’argento per il miglior regista esordiente e per il miglior soggetto (Michele Astori, Pif e Marco Martani); il Globo d’oro per la migliore sceneggiatura, il Ciak d’oro Alice/Giovani per il regista. Nel 2013 ha ottenuto il premio del pubblico al Festival di Torino.
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