La droga era coltivata in un magazzino sotterraneo, al quale si accedeva tramite una botola. I locali, che una volta fungevano da cisterna per la produzione illegale di acqua-vite, erano stati adeguati per ospitare ben 64 piante di marijuana coltivate in vasi, dall’altezza di 50 cm circa, tutte continuamente annaffiate, che potevano godere addirittura di un moderno sistema di areazione e illuminazione artificiale, che sarebbe servito per alimentare la crescita degli arbusti. Una piantagione messa su con cura e maestranza che una volta immessa sul mercato illecito avrebbe fruttato agli spacciatori migliaia di euro.
L’uomo, colto con le mani nel sacco, dovrà adesso rispondere in regime di arresti domiciliari all’accusa di coltivazione di sostanza stupefacente.
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