Ancora una rettifica richiesta dall’avvocato Marcello Consiglio

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In risposta alla sua del 19.3.2015, si accoglie la richiesta di rettifica secondo cui la dott.ssa Patrizia Di Dio è vice presidente di Confcommercio e non della Camera di Commercio, dove invece è consigliera. E’ evidente che tale erroneo scambio di cariche non apporti alcun nocumento alla sua assistita. Si accoglie altresì la precisazione che la sua cliente ha avuto un solo incontro con l’amministratore giudiziario dei negozi Niceta Aulo Gigante, il quale, apprendiamo, avrebbe chiesto alla dott.ssa Montalto una richiesta di collaborazione, che essa avrebbe girato alla dott.ssa Di Dio, la quale avrebbe collaborato per due ore in un incontro con i tre dipendenti e il buyer nominato da Gigante, ma gratuitamente e occasionalmente, senza impegni per il futuro.

Va bene, ma non si riesce a capire il danno apportato alla dott.ssa Di Dia dall’occasionalità, rispetto a una eventuale presunzione di continuità. In merito all’aumento dei costi del 40% sulla commessa effettuata, rispetto alla precedente, non si vuole né dire né insinuare che tale aumento sia stato incassato dalla dott.ssa Di Dio, non ci permetteremmo,  così come, per il pagamento di eventuali trasferte, nell’ipotesi di un intervento più mirato, rimane un fatto presumibile e ipotizzato, sempre all’interno della considerazione scontata che il pagamento di una trasferta, più o meno costosa, appartenga alla logica di una retribuzione per un servizio prestato. Il problema è dato dall’opportunità di effettuarla e dalle modalità con cui la si effettua. Ma non è il nostro caso. Così dicasi sull’ipotizzato conflitto d’interesse, da considerare come conseguenza di un rapporto di consulenza che, apprendiamo, la sua assistita ha deciso di non accettare. Sulle difficoltà che attraversano i negozi de “La vie en rose”, lei stesso ammette, e non potrebbe fare diversamente, l’esistenza della crisi del commercio, in atto, riscontrabile anche nella palese e consistente diminuzione del flusso dei clienti. Anche qua, vista la sua affermazione, precisiamo che i negozi e il magazzino de “La vie en rose” non sono in vendita.

In conclusione, ci lasci dire che le rettifiche da lei chieste e da noi pubblicate non alterano la sostanza di quanto scritto e lasciano l’impressione di essere una dimostrazione e un’esercitazione di precisazioni giuridiche determinate dalla responsabilità di ricoprire un ruolo e di agire di conseguenza. Ma anche questo è normale.

Pino Maniaci

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