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2 ottobre: pagina di diario

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Il diario del giorno

Oggi è la festa dei nonni, e, dopo la festa del papà e della mamma, ci vuole anche per loro. Tra non molto si istituirà la festa degli zii, quella dei cugini, quella dei suoceri e quella dei cognati. Sempre festa. In Italia questa festa è stata istituita come ricorrenza civile per il giorno 2 ottobre di ogni anno con la legge n. 159 del 31 luglio 2005, quale momento per celebrare l’importanza del ruolo svolto dai nonni all’interno delle famiglie e della società in generale. È stato istituito anche il «Premio nazionale del nonno e della nonna d’Italia», che il presidente della Repubblica assegna annualmente a dieci nonni, in base a una graduatoria compilata dall’apposita commissione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Il compito di promuovere iniziative di valorizzazione del ruolo dei nonni, specie quelli che hanno una bella pensione è affidato a regioni, province e comuni. Il fiore ufficiale della festa dei nonni è il nontiscordardimé. Per me che sono nonno nessuna speranza di avere il premio. Quel crasticello di mio nipote non mi ha fatto ancora manco gli auguri, ma ancora la giornata non è finita.

Il sindaco di Messina Cateno De Luca, dopo avere fissato al giorno 8 ottobre la data delle sue dimissioni, ha parlato con sua moglie e ha detto che è pronto a ritirarle se il Consiglio Comunale seguirà le sue direttive. Tutti i consiglieri, all’unanimità gli hanno risposto: Caro De Luca, su……non fare così, se poi ti spogli e ti metti le catene corri il rischio di procurarti solo…pene.

Il neo consigliere comunale di Cinisi Vito Manzella, nel suo primo intervento ha segnalato al sindaco di Cinisi un bando del Ministero dell’interno PON “Legalità 2014-2020 con scadenza il 30 ottobre 2018, che prevede l’erogazione di contributi ai Comuni che presentano progetti di recupero e di rifunzionalizzazione di beni confiscati alla criminalità organizzata: lo segnaliamo al Sindaco, al Consiglio comunale e agli assessori di Partinico, visto che nessuno se n’è occupato e visto che tutti sono in tutt’altre faccende affaccendati. Basta mettere sotto torchio gli uffici tecnici comunali e fare elaborare ai vari tecnici qualche progetto per il recupero dei tanti beni immobili che furono dei mafiosi e che versano in gran parte in stato di abbandono: è un’opportunità da non perdere: se se ne ha voglia i soldi si trovano e qualcosa si può fare, altrimenti continuiamo e continueremo a dormire in quel magico sonno di cui parlava il Gattopardo, che piace tanto ai siciliani, oppure continueremo a nutrirci di “sparrarcii”, di pettegolezzi, di sotterranee manovre, di maldipancia, senza concludere nulla che possa fare uscire il Comune dalla stagnazione.

Proprio sui beni confiscati si sta aprendo una pagina con risvolti ancora poco chiari, poiché sono in molti gli aspiranti che vogliono partecipare alla spartizione della torta e tirano la giacchetta al sindaco nella speranza di avere qualcosa, un boccone o un intero pranzo.

La stagnazione caratterizza comunque ogni settore della città, malgrado siano passati o quasi i famosi cento giorni durante i quali avrebbero dovuto esser messi sottosopra mari e monti e dar concreti segnali di cambiamento. Stagnano le vinacce della Bertolino, inumidite dalla pioggia di oggi, che crea percolati e altri putridi fermenti, stagna la monnezza che continua ad estendersi lungo strade di periferia e nuovi angoli d’accumulo che si improvvisano quando se ne chiudono altri, dormono gli uffici comunali e i 400 dipendenti sempre indaffarati, dorme la politica culturale, dorme il progetto di ristrutturazione, e quindi di declassamento di alcuni reparti dell’ospedale Civico, insomma, pare che i bar, dopo i fiumi di caffè versati durante la campagna elettorale, siano tutti in crisi e che nessuno prenda più caffè, dal momento che si è diffusa quest’ondata di sonno. Insomma cento giorni persi. La riunione dei capigruppo che qualche giorno fa non ha avuto luogo, si dovrebbe fare domani alle ore 16, dopodiché, se riusciranno a mettersi d’accordo, dovrebbe essere fissata la data del prossimo consiglio comunale che, con molta fretta era stato preannunciato per il 4 ottobre.

Per oggi non si può perdere qualche goccia di pioggia, con un sole intermittente e un saluto a questo nuovo mese che si preannuncia povero……di olive.

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Salvo Vitale

Salvo Vitale è stato un compagno di lotte di Peppino Impastato, con il quale ha condiviso un percorso politico e di impegno sociale che ha portato entrambi ad opporsi a Cosa Nostra, nella Cinisi governata da Tano Badalamenti, il boss legato alla Cupola guidata negli anni Settanta da Stefano Bontate.

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