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Solidarietà all’ANPI per lo squadrismo di guerra

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Siamo solidali perché rifiutiamo il pensiero unico di guerra, l’intrupparsi dietro coloro che stanno negando il pericolo di una terza guerra mondiale (dopo aver negato per anni quanto accadeva in Russia), l’esplosione bellicista e guerrafondaia che non aiuta il popolo ucraino, non ostacola nessuna aggressione e cancella ogni dubbio, ogni indipendenza, ogni spirito critico.

Siamo solidali perché sappiamo che l’Italia è terra di basi e di luoghi di guerra, coinvolti e coinvolgibili negli apparati militari USA e Nato, da Sigonella a Niscemi fino alle decine e decine di testate atomiche presenti in varie basi.

Ribadiamo, anche stavolta, la nostra posizione contraria, sempre, senza se e senza ma, rispetto all’aumento delle spese militari e alla possibilità di costruzione di un nuovo avamposto militare nel Parco di San Rossore Migliarino in Toscana. Una vergognosa e sconcertante riproposizione di quanto già avvenuto con il MUOS nella sughereta di Niscemi, contro il quale siamo sempre in prima linea.

La Costituzione Italiana, tante volte decantata a parole e di cui tutti affermano di essere difensori, è chiara e indica una ben precisa direzione: chi gli orrori della guerra e delle dittature ha conosciuto ha sancito di RIPUDIARE la strada delle armi e delle guerre.

Nessuna guerra si può fermare con la guerra, nessuna dittatura con la cancellazione del diritto/dovere al pensiero critico ed indipendente.

 

Associazione Antimafie Rita Atria

 

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Alessio Di Florio

Militante comunista libertario e attivista eco-pacifista, collaboratore di Wordnews.it e referente abruzzese dell’Associazione Antimafie Rita Atria e di PeaceLink, Telematica per la Pace. Collabora con Pressenza, Giustizia.info, QcodeMagazine, Comune-Info e altri siti web. Autore di articoli, dossier e approfondimenti sulle mafie in Abruzzo, a partire da mercato degli stupefacenti, ciclo dei rifiuti e "rotta adriatica" del clan dei Casalesi, ciclo del cemento, post terremoto a L'Aquila, e sui loro violenti tentativi di dominio territoriale da anni con attentati, intimidazioni, incendi, bombe con cui le mafie mandano messaggi e tentano di "marcare" la propria presenza in alcune zone, neofascismo, diritti civili, denunce ambientali tra cui tutela coste, speculazione edilizia, rischio industriale e direttive Seveso.

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