L’ufficio provinciale del lavoro ha ritenuto essenziale che all’incontro ci fosse anche l’Agenzia per i beni confiscati alla mafia, che ieri non era presente alla convocazione. I licenziamenti, previsti alla conclusione dei 75 giorni dalla partenza delle lettere di mobilità, non sono dunque ancora scattati.
“La procedura è stata aggiornata al 9. Chiaramente – dice il segretario della Fillea Cgil Palermo Francesco Piastra – noi confidiamo che l’Agenzia svolga il ruolo che fino ad ora non ha espletato, in relazione alla destinazione e alla continuità produttiva delle aziende del gruppo, anche tramite la cooperativa, garantendo un piano di start up, programmando l’avvio dei cantieri fermi a Villa Santa Teresa e al Policlinico, e dando garanzie sul pagamento dei lavoratori, che vantano un totale di 300 mila euro di competenze arretrate per la lavoro svolto e non pagato, mediamente due mensilità a testa”.
“Comunque – aggiunge Piastra – conoscendo bene la delicatezza della vertenza, anche prima del 9 sarebbe opportuno che il ministero degli Interni, al quale ci siamo rivolti, convochi una riunione nazionale su questa vertenza. Sarebbe utile una discussione al Ministero: ci sono nodi che solo in raccordo tra il ministero dello Sviluppo economico e l’Agenzia per i beni confiscati possono essere sciolti”.
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