Le infernali guerriglie cominciano a portare preoccupazione nelle sale del Viminale, tanto da spingere il Governo al piazzamento di 250 bersaglieri dell’Esercito Italiano, ora Napoli conta ben 650 militari pronti ad agire. Per Alfano ciò riuscirà ad aumentare la sicurezza nelle strade e soprattutto provando a togliere dalle mani della camorra numerosi giovani. Sì, perché è questo un altro dato preoccupante: l’aumento dei giovani nelle organizzazioni camorristiche.
Con tutti i vecchi boss al fresco, qualcuno dovrà pur portare avanti l’eredità ed è per questo che ci si affida ad una nuova generazione di boss. Dei giovani che possono lasciarsi a piccole sparate di orgoglio camorrista, come ad esempio Raffaele Cepparulo che l’anno scorso postò sul proprio profilo facebook una foto che lo ritraeva fare uno dei gesti storici della criminalità organizzata: baciare sulle labbra un suo “affiliato” a monito di una collaborazione appena instaurata. La giovane generazione di camorristi può però anche commettere atrocità, un esempio è il cartello camorristico Giuliano-Sibillo-Brunetti-Amirante, noto anche come “la paranza dei bambini” (coloro che uccisero anche Genny). Proprio oggi è stato arrestato uno dei membri di questa organizzazione: il sopracitato Vincenzo Amirante.
Leggendo questo articolo avrete sicuramente pensato alla molteplicità di clan a Napoli e provincia: ebbene sì, ci avete visto bene. Un accurato studio spiega che vi sono ben 110 clan con più di 5mila affiliati, tra i quali non si contano gli under 14. Basterà davvero quella che per molti sembra esser l’ennesima militarizzazione di Napoli?
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[team title=”Antonio Casaccio” subtitle=”” url=”” image=”https://www.telejato.it/wp-content/uploads/2016/02/12746361_10205797915089520_592727240_n.jpg”]Studente liceale della provincia di Caserta. Con una grande passione per il giornalismo, si occupa di camorra e delle sue relazioni con la politica. Nel 2015 ha pubblicato il suo primo libro “Storie a Casaccio”.[/team]
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