Categories: Mafia

La bambina e i “pizzini”. L’ombra di Messina Denaro

Leggi l'articolo completo
Le dichiarazioni di un pentito trapanese.

Una bimba di cinque anni inconsapevole postino dei “pizzini” del boss mafioso Matteo Messina Denaro. Lo ha rivelato ai pm della Dda di Palermo il pentito trapanese Attilio Fogazza. La dichiarazione è stata ripetuta dinanzi al gup del Tribunale di Palermo che col rito abbreviato sta processando alcuni presunti favoreggiatori del capo mafia belicino. Fogazza, arrestato l’anno scorso per un omicidio risalente al maggio del 2009, quello di Salvatore Lombardo, ha subito scelto la strada della collaborazione, come d’altra parte ha anche fatto un altro presunto mafioso, Nicolò Nicolosi, arrestato per lo stesso delitto. Fogazza e Nicolosi erano uomini fidati del capo mafia di Partanna Mimmo Scimonelli, anche lui in carcere da qualche tempo. Scimonelli avrebbe dato loro l’ordine di uccidere Lombardo reo di aver commesso un furto proprio ai suoi danni.

Fogazza sentito dai pm della procura antimafia di Palermo, Marzella e Di Leo, ha detto che la figlia di cinque anni veniva utilizzata, a sua insaputa, da Scimonelli per consegnare i “pizzini” del boss Messina Denaro. “Un giorno – ha detto Fogazza – fu mia figlia a raccontarmi dello “zio” Mimmo che la invitava a prendere un gelato e intanto però o in tasca al giubbotto che indossava o nello zainetto metteva dei foglietti”.  Scimonelli prima di essere arrestato fu pedinato da Polizia e Carabinieri in diversi suoi viaggi dalla Sicilia a Milano e Roma. Si interessava di finanziamenti pubblici e di incentivi al settore commerciale, sarebbe anche riuscito ad arrivare in Svizzera da Milano, per la procura antimafia di Palermo lui è uno dei boss più vicini al latitante castelvetranese Messina Denaro, nelle mani di Scimonelli pare ci siano state le chiavi per accedere alle casseforti elvetiche di Messina Denaro. Nel corso della stessa udienza Fogazza ha svelato gli autori di un delitto irrisolto, quello del salemitano Michele Rizzotto. L’ordine di uccidere sarebbe arrivato da Michele Gucciardi, capo mafia di Salemi, arrestato e condannato nell’ambito di una delle ultime operazioni per colpire il clan Messina Denaro. Rizzotto era accusato dai mafiosi di compiere estorsioni senza autorizzazione, “fu strangolato e gettato in un pozzo” ha raccontato ancora Fogazza che non partecipò al delitto ma ai giudici ha detto di averlo avuto raccontato da chi lo eseguì, Sergio Giglio.

[team title=”Articolo di Rino Giacalone” subtitle=”” url=”” image=”https://www.telejato.it/wp-content/uploads/2015/12/mafia-merda-muro.jpg”][/team]

livesicilia.it
Leggi l'articolo completo
Redazione

Recent Posts

Violento attacco informatico contro Rete L’Abuso

Devastato il server e reso irraggiungibile per diverse ore il sito dell’associazione di sopravvissuti agli…

4 giorni ago

Mancata risposta del sindaco Rao alla richiesta dell’Ufficio Scolastico Regionale

La vicenda della nuova intitolazione del Liceo Scientifico di Partinico si è chiusa nel migliore…

1 settimana ago

È morto Vincenzo Agostino, padre dell’agente di polizia Nino

È morto all'età di 87 anni Vincenzo Agostino, il padre dell'agente di polizia Nino assassinato…

1 settimana ago

Si chiude la vicenda del nome del Liceo di Partinico: dal 22 aprile 2024 si chiamerà Liceo Scientifico Felicia e Peppino Impastato

Una storia durata due anni Ieri sera, nel corso della Notte nazionale dei Licei Classici,…

1 settimana ago

Mafia, la polizia ha diffuso il nuovo identikit del latitante Giovanni Motisi

(LaPresse) La Polizia di Stato diffonde il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal 1998,…

2 settimane ago

Punta Raisi: storia di un aeroporto sbagliato

La prima pista Comincia nel 1953, data di fondazione della società Consorzio Autonomo per l’Aeroporto…

2 settimane ago