Abbiamo un nostro preciso dovere che è quello di difendere il territorio, quello di riuscire a far ritornare l’ospedale alle sue normali funzioni precovid-19. Ricordatevi che non potrà esserci nessun cambiamento di massa finché non c’è un cambiamento interiore, un cambiamento personale a livello individuale. Dobbiamo alimentare la speranza e trasformarla in azione, lo dobbiamo ai nostri figli, ai nostri anziani, ai tanti malati che soffrono e non si possono curare, lo dobbiamo a noi. Occorre una forte forma di protesta sociale, decisa e coordinata, una protesta del popolo contro chi ci ha privato del diritto alle cure, contro chi ha deciso di mantenerci nell’ombra e in disparte, contro chi ha deciso che la nostra salute debba essere curata altrove.
Nelle situazioni estreme non resta che il pensiero rivoluzionario, ribellarsi ad un sistema senza perdere mai il rispetto per noi e per gli altri. È possibile che non risolviamo niente, ma ricordatevi che il domani appartiene al popolo, l’ospedale appartiene al popolo, dobbiamo lottare per una qualità di vita migliore che è imprescindibile dall’ospedale e dal diritto ad essere curato. Tutti abbiamo il diritto ad essere curati, questo diritto è riconosciuto dalla nostra costituzione, dal nostro governo e da vari organizzazioni internazionali, come il Consiglio globale della sanità dell’O.M.S ma questo diritto non è egualmente condiviso dai vertici della nostra politica regionale, miope (o che vede o non vede, a seconda delle circostanze e del territorio).
Tutti cercano di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del diritto alla salute, è di garantire le giuste cure a tutti. Il benessere è un diritto universale fondamentale, e tutti devono avere accesso alle cure di cui abbiamo bisogno, senza diseguaglianze, barriere e disparità di trattamento. Tutti dovremmo accedere all’assistenza di cui necessitiamo, dove e quando ne abbiamo bisogno. Tuttavia la triste realtà del momento, ci ha privati dell’ospedale, del nostro luogo di cura. Convinciamoci fermamente e mentalmente che l’azione di protesta può portare ad uno nuovo corso nelle decisioni della politica sanitaria regionale che sta fortemente penalizzando il nostro territorio violando il principio costituzionale del diritto alla salute. Una protesta per un grande fine, porre l’attenzione per la cosa pubblica (l’ospedale) che non può essere tolto al suo territorio.
Cari Cittadini, siate sempre capaci di sentire nel più profondo del vostro cuore qualsiasi ingiustizia commessa nei confronti del nostro territorio. È il modo migliore di essere cittadini. Vi chiediamo di essere presenti con NOI. Sabato 9 maggio 2020, dalle 9.00 alle 12.00, per esprimere il vostro dissenso. Cercheremo di manifestare in maniera pacifica nel piazzale davanti l’ospedale, mantenendo il distanziamento sociale, con mascherina e guanti.
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