I poliziotti della sezione “Crimine diffuso” della Squadra Mobile palermitana hanno così tratto in arresto i pregiudicati palermitani, Sirchia Roberto, 28enne e Gulotta Gaspare, 33enne, entrambi domiciliati in zona “Zisa” e destinatari di un provvedimento di Custodia Cautelare in carcere, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, d.ssa Contino, su richiesta del P.M., dr. De Flammineis .
Sarebbero stati loro, secondo le indagini dei poliziotti, a fingersi operai, con tanto di trapano in mano, lo scorso 10 novembre e ad avere aggredito nell’ascensore di uno stabile di via Empedocle Restivo, una cittadina lì residente.La vittima è stata notata dai due quando, a piedi, stava facendo rientro a casa.
Il particolare del trapano non è stato secondario ma, nel piano dei due malviventi, ha assunto un ruolo centrale: i due, proprio grazie al vistoso utensile, hanno carpito la fiducia della vittima, accreditandosi quali operai, riuscendo così ad ottenere facile accesso nello stabile di via Empedocle Restivo, già interessato da alcuni lavori di ristrutturazione.
Gli eventi si sono dispiegati in modo coerente a quanto programmato dai malviventi: la vittima, una volta oltrepassato il cancello che consentiva l’accesso all’area condominiale, lo ha aperto anche ai due fantomatici operai che l’hanno “scortata” fin dentro l’androne, attendendo l’arrivo dell’ascensore.
L’aggressione è avvenuta dunque all’interno dell’ascensore dove i malviventi le hanno tappato la bocca e le hanno sfilato dal dito, due fedi nuziali, compresa quella del marito defunto, un terzo anello ed un paio di orecchini, prima di darsi alla fuga.
La cittadina, stordita e scossa emotivamente, anche per la sottrazione della fede del marito, portata al dito e vissuta come “estremo ricordo” del congiunto, ha contattato il “113” ed ha raccontato quanto accaduto ai poliziotti di una Volante. Le indagini sono state condotte dalla sezione “Crimine diffuso” della Squadra Mobile palermitana.Sulla scorta delle precise indicazioni fornite dalla vittima, gli agenti hanno effettuato una prima scrematura di pregiudicati per reati contro il patrimonio.
Sono così giunti a Sirchia e Gulotta che sono stati raggiunti quando erano insieme, nel domicilio di uno dei due ed hanno ammesso le loro responsabilità.Già in questa fase, i malviventi hanno consegnato agli agenti il trapano utlizzato in corso di rapina ed hanno raccontato di avere ceduto ad un ricettatore i monili sottratti all’anziana vittima.
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