L’indagine è stata affidata alla sezione “reati sessuali ed in danno di minori” della Squadra Mobile di Palermo. L’episodio di violenza sessuale contestata ai due risale alla tarda serata di due mesi fa.
La vittima, sarebbe stata adescata da due sconosciuti incontrati in una nota discoteca di Palermo, che con la scusa di riaccompagnarla a casa dopo aver perso di vista la sua comitiva, l’avrebbero violentata in macchina.
La ragazza stordita e sotto shock è stata accompagnata a casa dai suoi aguzzini e solo attraverso una lettera è riuscita a denunciare la violenza subita comunicandolo ai genitori.
La polizia guadagnatasi la fiducia della ragazza ha potuto ricostruire i fatti occorsi nelle ore successive alla violenza, sembrerebbe infatti che uno dei due ragazzi avesse addirittura chiesto l’amicizia su Facebook alla ragazza allo scopo di “plagiarla”, deformare la realtà e convincerla che quanto accaduto poche ore prima fosse stato il frutto di un atto consenziente.
Una storia di ordinaria violenza che senza l’aiuto dei genitori e la denuncia alle autorità competenti non avrebbe mai portato agli arresti domiciliari i due presunti stupratori. Un risultato importante che è stato raggiunto anche attraverso l’aiuto di uno psicologo, consulente tecnico del Pubblico Ministero.
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