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Lentini, la scuola Vittorio Veneto costretta a sopravvivere alle negligenze e ai vandali

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Ennesimo raid vandalico all’istituto comprensivo “Vittorio Veneto” di Lentini.

 

Ignoti avrebbero infranto, con l’ausilio di una pietra trovata poi sul pavimento, la vetrata dell’ufficio di presidenza. Si tratta del terzo atto di vandalismo compiuto ai danni del grande plesso scolastico, il primo ha interessato i locali del D.S.G.A. dove anche lì sono stati rotti i vetri delle finestre. Il secondo, invece, ha registrato il furto di un estintore. In entrambi i casi, le telecamere interne non si sono rivelate utili per identificare i delinquenti.

In uno scenario politico devastato, come sempre a piangerne le conseguenze sono soprattutto gli studenti costretti a trascorrere la maggior parte del loro tempo in degli spazi angusti e per niente confortevoli, dove l’intonaco fatica a tenere nelle pareti e i vandali pensano a tutto il resto.

Sconfortata la Dirigente Benedetta Liotta che ha avvertito le Forze dell’Ordine e il Comune, non ricevendo però riscontri da nessuna delle due parti. La Preside, infatti, ha dovuto riparare con le risorse economiche della scuola, destinate alla manutenzione ordinaria, i nuovi danni. Secondo quanto denunciato dalla prof.ssa, i vandali entrano da Villa Marconi “luogo di nessuno alla sera”, addirittura qualche giorno fa è stato trovato sul piazzale adiacente l’istituto un falò di colombe con la testa mozzata.  “Nemmeno i Carabinieri riescono a governare la zona in modo da prevenire tali atti”.

Nell’indifferenza generale, la struttura continua ad essere inagibile dal punto di vista sanitario, impiantistico e strutturale e come se non bastasse, pare non esistano rimedi ai raid vandalici che continuano a degradare, più di quanto non lo sia già, l’edificio.

Non si riesce a comprendere quale sia la posizione dell’ente a salvaguardia del primo istituto comprensivo che sempre secondo quanto afferma la Dirigente Liotta, “è quello peggio servito, peggio sorvegliato e non amato della città”. Si teme per il ritorno ai banchi – programmato per il 14 settembre – poiché la qualità dell’insegnamento comincia ad essere a rischio date le condizioni attuali, decisamente critiche, della scuola: i problemi di natura straordinaria aumentano quasi ogni giorno e le risposte da parte dell’amministrazione comunale tardano ad arrivare, lasciando personale e professori soli e demotivati.

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Danilo Daquino

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