“Bernardo Provenzano non è stato solo un sanguinario capomafia ma è stato anche un abile uomo dello Stato, di quell’altro Stato che volle la trattativa e che per salvare se stesso scese a patti scellerati con Cosa Nostra macchiandosi insieme alla mafia di Provenzano di delitti e stragi. Non mi stupirei se qualcuno di quest’altro Stato pensasse oggi che Provenzano meriti funerali solenni, funerali di Stato…”.
Così l’avvocato Antonio Ingroia, ex pm antimafia, commenta la morte di Binnu Provenzano.
“Ci sono stati due Provenzano – continua – il Provenzano ‘u tratturi, detto così per la facilità con cui spianava, uccidendoli, i propri avversari, interni ed esterni alla mafia, e il Provenzano ‘ragioniere’, così soprannominato in quanto raffinato stratega mafioso che sapeva usare la violenza ma anche le arti della diplomazia bellica e della politica. Entrambi hanno sulla coscienza tante donne e uomini innocenti, vittime della violenza mafiosa.
E sull’altro ‘Stato’ aggiunge: “Ma lo Stato, quell’altro Stato, non è meno colpevole, avendo a sua volta sulla coscienza tante donne e uomini uccisi per proteggere Provenzano, come il medico Attilio Manca”.
“Troppi misteri – conclude Antonio Ingroia – con la morte di Provenzano non troveranno mai verità e giustizia. Misteri di mafia e misteri di Stato che il boss custodiva da anni e che purtroppo non ha mai voluto svelare. Li porta con sé nella tomba, lasciando una lunga scia di sangue”.
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