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Emilia: maxi operazione nelle province fra Modena e Reggio Emilia, più di 160 arresti

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Una maxi operazione coordinata dalla magistratura di Bologna ha portato all’arresto di più di 160 personalità che operavano nel territorio di Modena e Reggio Emilia.

Emilia è una bella signora, una buona madre. Sa cucinare, sa coltivare la terra, sa produrre beni di prima qualità che vanno dal formaggio alle auto di lusso. Emilia ha tanti figli, alcuni di loro fanno i cuochi, altri gli ingegneri e altri ancora vanno a cercare fortuna all’estero. Come in ogni buona famiglia ci sono anche le pecore nere, quelle che con il loro operato tentano ogni giorno di distruggere ciò che di buono c’è sul territorio e, spesso, ce la fanno. Sono proprio loro i protagonisti della maxi operazione dei carabinieri che, nella notte, ha portato all’arresto di oltre 160 persone accusate di reati come associazione mafiosa, estorsione e usura.

Ma veniamo ai nomi eclatanti di questa operazione denominata “Aemilia”, coordinata dalla magistratura di Bologna, che si è svolta fra le province di Reggio Emilia e Modena. Fra i tanti nomi troviamo Giuseppe Pagliani, consigliere comunale di Forza Italia a Reggio Emilia, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. In manette anche parecchie personalità legate al mondo dell’edilizia, gli stessi che il 29 maggio del 2012 si leccavano i baffi pensando agli affari che avrebbero fatto con la ricostruzione post-terremoto. Tra questi Augusto Bianchini, titolare della Bianchini Costruzioni, azienda esclusa dalla “white list” in quanto a rischio di infiltrazioni mafiose.

Ancora nomi già conosciuti dalle forze dell’ordine come Marco Gibertini, giornalista condannato nei mesi scorsi per un’inchiesta su false fatturazioni, e Nicolino Sarcone, già condannato in primo grado per associazione mafiosa.

Si dice spesso che il nostro Paese sia governato in primis dalla fede calcistica e poi da tutto il resto. Ebbene, cari increduli amanti del calcio, abbiamo un cognome anche per voi: arrestato nel reggiano anche Giuseppe Iaquinta, padre del noto calciatore Vincenzo Iaquinta.

Molti, troppi sono i nomi delle persone coinvolte, sulle quali si continuerà a indagare nei prossimi giorni, in questa operazione già definita come “un’impresa storica contro le mafie al nord”. Intanto, qui nella nostra povera Emilia, aspetteremo con ansia il prossimo esperto che, appoggiato al bancone del bar sorseggiando un buon caffè, affermerà a gran voce:“La mafia al nord non esiste”.

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Redazione

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