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Cianciana: Una piazza per Peppino

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Una piazzetta molto raccolta e, all’interno di una piccola villa, un ceppo con un’immagine di Peppino Impastato da oggi arredano e arricchiscono la toponomastica di Cianciana.

E’ un comune della Sicilia, in provincia di Agrigento. Arrivarci non è semplice, anche perchè l’unica via di accesso, da Sciacca, è dissestata, piena di avvallamenti, pericolosa,ma nessuno si preoccupa, sino a quando non ci scappa il morto, e neanche dopo,  di rendere più transitabile la via o di farci qualche lavoro di manutenzione. Insomma, il quadro di quella Sicilia abbandonata a se stessa, perchè il governo insegue lo slogan leghista “Prima il nord”,  pensando che quelli del sud sono figli di  un dio minore. E pensare che siamo a due passi da Raffadali, il paese di Totò Cuffaro, ma neanche ai suoi tempi u zu Totò Vasavasa ha saputo realizzare nulla per questa zona. E tuttavia qualcosa si sta muovendo. Con la chiusura delle miniere di zolfo, negli anni ’60, la popolazione residente è scesa da circa 10 mila abitanti, agli attuali 3 mila. Le molte case rimaste chiuse  hanno fatto crollare il mercato edilizio e i bassi prezzi hanno invogliato diverse persone, soprattutto di provenienza estera,ma non mancano artisti italiani, ad acquistare case vecchie e a ristrutturarle per farne un’abitazione dove passare le vacanze o una seconda residenza. Si parla di 126 nuovi contratti di compravendita. Per il resto il paese è pulito, da dieci anni vi si pratica la raccolta differenziata, l’acqua arriva tutti i giorni e i servizi comunali funzionano discretamente con l’amministrazione dell’attuale sindaco Alfano.

L’iniziativa del 6 agosto è stata organizzata da Gaspare D’Angelo, l’infaticabile professore di Bergamo che annualmente porta i ragazzi della sua scuola a Cinisi e che ha scritto diversi lavori dedicati a Peppino: Gaspare ha recitato alcune sue poesie sull’argomento, dopo gli interventi del sindaco, di S.Giannone, responsabile locale dell’ANPI, di Salvo Vitale, di Giovanni Impastato e di Franco Piparo. Alla fine targhe per tutti e persino  una,  poco opportuna, trattandosi di Peppino, recita del Padrenostro con benedizione d’acqua, naturalmente santa. Molta gente, molta simpatia, molta voglia di incontrarsi: una bella serata.

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Redazione

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