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C’era una volta in America … e a Borghetto

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La notizia parte da lontano: c’era una volta nel Comune di Borghetto un uomo di nome Piccolo Pane. Era stato consigliere comunale nella passata legislatura, poi aveva deciso di cedere il posto al figlio e, quando tutto il consiglio comunale, figlio compreso, aveva deciso di auto sciogliersi e andare a casa, era diventato portavoce del Sindaco.

Piccolo Pane era sposato con una signora le cui iniziali sono G.M, dipendente del Comune di Borghetto, con il profilo professionale di Assistente Amministrativo, di origine americana. I due coniugi Piccolo Pane avevano un figlio che stava poco bene, e nei confronti del quale avevano creato anche un’associazione di “amici di B.”. Poiché la signora G.M. ne aveva diritto, a seguito della legge 151 del 2001, aveva chiesto congedo, con domanda presentata il 3/11/2016, dal giorno 3/12 al giorno 26/12/2016 al fine di potere assistere al figlio. Il congedo che gli era stato concesso con determina n. 50 del 2.12.2016. E tuttavia c’è chi sostiene che la signora in quel periodo non si trovava ad assistere il figlio, ma era andata a trovare il padre che è in America, e che forse aveva pure bisogno d’assistenza. Male lingue. E comunque l’Americana ritornava e qualche mese dopo, il 28/3/2017, con apposita istanza chiedeva un altro congedo straordinario dal 3/4/2017 al 26/6/2017 che ancora deve venire. Naturalmente la determina era subito approvata il 20/3/2017 e portava la firma di Pietro Piccola Barra Responsabile del Personale, e di Antonino Cittadino di Sciacca, responsabile dell’area.

Fin qui tutto a posto, fino a quando non c’è stato lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. Per caso la signora, che era in congedo, non si trovava ad accudire il figlio, perché, come al solito, era andata ad accudire il padre in America. E a questo punto, tanto per metterci una pezza Piccolo Pane nella qualità di coniuge, per conto della moglie ha presentato il 14/4/2017 una nota con la quale chiedeva che il periodo di congedo della moglie fosse trasformato in periodo di congedo ordinario, cioè in comuni ferie o in periodo di aspettativa non retribuita, sostenendo che la moglie era dovuta partire il 31/3 per gli Usa per le avverse condizioni del padre. E, guarda caso, il giorno due maggio il responsabile dell’area, il Cittadino di Sciacca, approvava la richiesta, senza neanche specificare che tipo di congedo fosse stato dato.

Scusa, ma il giorno 2 maggio non era lo stesso di quello dello scioglimento del comune? Si vabbè, ma la notizia si è saputa la sera, e siccome non c’era tempo per fare protocollare la domanda, questa è stata protocollata il giorno dopo. E invece, il giorno prima, cioè il due maggio, troviamo un decreto, a firma del sindaco, con il quale si attribuisce al Cittadino di Sciacca un carico di altre 18 ore di lavoro in aggiunta alle 10 che già prestava, con relativo congruo aumento di stipendio. Cose che accadono nel Comune di Borghetto, dove il Piccolo Pane, per non correre rischi aveva presentato la domandina per giustificare l’assenza della moglie, il sindaco aveva chiamato il cittadino di Sciacca, gli aveva dato spontaneamente 18 ore di lavoro in più, con relativo stipendio, e il cittadino di Sciacca aveva firmato la revoca del congedo alla moglie del Piccolo Pane.

Conclusione? Il cittadino di Sciacca ha perso il lavoro sia a Borghetto, sia nel vicino comune di Pars Iniqua, dove prestava pure servizio. Tutto questo è stato portato a conoscenza delle forze dell’ordine e nell’aria comincia a suonare un sinistro tintinnar di manette.

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Redazione

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