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Altri guai per Cappellano, che agiva di testa propria con e senza la firma della Saguto. Ma ancora è a piede libero

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E parliamo ancora una volta di Cappellano Seminara, una persona che sino al 2013 operava in silenzio con un’intesa perfetta con la signora dell’ufficio misure di prevenzione Silvana Saguto.

Oggi pare che la pacchia sia finita, per lui e per i 35 avvocati che lavorano per lui, ma nessuno si faccia illusioni: ancora il nostro avvocato-imprenditore ha in mano le redini di alcune aziende, poiché ha rinunciato solo alle nove che le erano rimaste in provincia di Palermo. Sa di beffa anche l’ordine di sequestro dei beni a lui e alla Saguto, arrivato molto tardivamente, e con il quale non si sequestra tutto, ma quello che potrebbe essere equivalente ai danni causati dalle truffe dei due. Attenzione: non ai danni della cattiva amministrazione giudiziaria, ma a quelli di false fatturazioni o transazioni portare avanti con o senza alcune firme della Saguto. Non ci sarebbero infatti soldi per potere pagare il flusso di milioni di euro succhiati alla Clinica Villa Teresa, all’immobiliare Strasburgo, alla cava Buttitta, all’azienda agricola toscana Suvignano, all’Aedilia Venustas, all’hotel Ponte e ad altre numerose aziende gestite solo come un bancomat da cui succhiare soldi e risorse.

Spunta oggi la notizia che da Caltanissetta sul suo capo piovono altre accuse, come quella della vendita di un terreno di 6.000 mq a Makari, vicino a San Vito Lo Capo, dato in permuta alla Maiora srl, in cambio di cinque posti auto coperti e di cinque immobili per un valore di 895 mila euro, per la realizzazione di un gruppo di villette, il tutto senza l’autorizzazione del giudice.. Per non parlare dello storno, fatto a se stesso, cioè al suo studio legale, per “attività di segreteria” di 200 mila euro relative alla gestione del patrimonio del, sequestro Marranzano a lui affidato. Quanto lavorano queste segretarie!!!! Qua c’era la firma della Saguto, ma non si è tenuto conto del conflitto d’interessi poiché Cappellano, tra i tanti tentacoli dei suoi traffici è anche proprietario, anzi titolare del 95% della Legal Gest consulting, che ha emesso le fatture. Solo per curiosità diciamo che la Legal gest consulting srl, risulta in minima parte, il 5% di proprietà della figlia Cappellano Carlotta, la quale ha versato 100 euro di quote nominali per diventarne azionista, mentre il padre Gaetano ne ha versati 9.900, ed è proprietario perciò al 95% e ne è amministratrice unica la madre Seminara Elda, nata nel 1932 e quindi di 86 anni. Se non ci troviamo davanti a un autentico genio del male, preso in carico dallo stato italiano per amministrare i beni da esso sequestrati, poco ci manca.

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Salvo Vitale

Salvo Vitale è stato un compagno di lotte di Peppino Impastato, con il quale ha condiviso un percorso politico e di impegno sociale che ha portato entrambi ad opporsi a Cosa Nostra, nella Cinisi governata da Tano Badalamenti, il boss legato alla Cupola guidata negli anni Settanta da Stefano Bontate.

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