Buongiono è stato tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa da G.I.P. Tribunale Palermo, per il reato di “rapina in concorso” consumatasi il venti settembre, con la complicità di Vito Cataldi, quarantunenne palermitano, già tratto in arresto nella seconda decade del mese scorso.
Il provvedimento è scaturito dalle risultanze investigative svolte ininterrottamente dai Carabinieri della Stazione Altarello di Baida, che hanno dato un volto al secondo complice del CATALDI, entrambi autori del fatto criminoso, acquisendo gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di rapina nei confronti di due anziane signore.
Gli investigatori dell’Arma, contestualmente all’arresto del CATALDI, nel corso delle perquisizioni, presso l’abitazione di Silvestre Buongiorno, rinvenivano nella camera da letto tutti gli indumenti e accessori distinguibili dai filmati e indossati dal predetto la sera del 20.09.2014, confermando così senza alcun dubbio, circa il suo coinvolgimento nell’azione della violenta rapina, in danno delle vittime.
L’attenzione investigativa riservata dall’Arma ai “reati predatori”, in particolare, furti e rapine, specie se le vittime appartengono alle cd “fasce deboli”, ha permesso di ricostruire interamente e dettagliatamente le fasi di una rapina commessa in via Carlo del Prete il 20 settembre scorso. Nel tardo pomeriggio, le signore, appena uscite dalla chiesa dove avevano assistito alla messa, erano state seguite e aggredite alle spalle da due individui che si erano impossessati delle loro borse con all’interno pochi effetti personali e l’esigua somma di 5 €. La violenza esercitata dai rapinatori aveva fatto cadere a terra le malcapitate una delle quali aveva riportato un trauma cranico con una ferita lacero contusa mentre l’altra la lesione del femore.
Grazie alle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza cittadino, attentamente analizzate dai Carabinieri, è stato possibile ricostruire le fasi della preparazione e della commissione del crimine, nonché identificare uno dei due autori.
Al riconoscimento ha contribuito in maniera significativa il racconto di una delle vittime, rimasta colpita dalla maglietta a righe rosse e bianche indossata da uno dei malfattori. Un indumento, quest’ultimo ritrovato nel corso di una perquisizione nell’abitazione del sospettato.
L’arrestato è stato associato presso la locale casa circondariale “Ucciardone” a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha emesso il provvedimento restrittivo.
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