Replica di Pino Maniaci al comunicato stampa del movimento Partinico città d’Europa

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Risposta al comunicato stampa dal titolo “A proposito delle intemperanze e falsità del signor Pino Maniaci”, del movimento Partinico città d’Europa

Abbiamo avuto occasione di leggere un comunicato stampa del cosiddetto Movimento politico-culturale Partinico Città d’Europa che scrive, “da diversi mesi riceve attacchi, a mezzo stampa, da tale signor Maniaci, direttore dell’emittente televisiva Telejato. Anche se consapevole della scarsa penetrazione nell’opinione pubblica di parole intrise di falsità e possibilmente dettate al suo declamatore da interessi politici”. Il comunicato, firmato “Ufficio stampa”, è presumibilmente attribuibile al coordinatore del Movimento tal Mauro Nicolosi, che sembra essersi risentito perché definito un “immigrato”, il quale controbatte che immigrato è anche il sottoscritto “in quanto nativo di Montelepre, dove ha pure esercitato la sua prima professione quando faceva il medico e dirigeva un laboratorio di analisi cliniche”. Giusto, sono di Montelepre, ma non ho mai “diretto” il citato laboratorio, semmai ci lavoravo. E poi io faccio il giornalista, non ho al momento ambizioni politiche, come invece il prof. Nicolosi. Ma il punto non è questo, bensì che il sig. Nicolosi non è stato in grado di cogliere, nella sua incommensurabile sapienza, il significato del termine, che non voleva e non può essere dispregiativo nei confronti degli immigrati, ai quali va la nostra solidarietà, ma andava letto e inquadrato nel suo contesto, volendo significare che egli, pur abitando in questi ultimi tempi a Partinico, è stato fuori da questa città per molto tempo, si dice all’estero, e quindi non è a conoscenza di tutti i gravi e urgenti problemi che affliggono questa città. In ogni caso dov’è l’offesa?

In merito all’affermazione che sarei “consapevole della scarsa penetrazione nell’opinione pubblica di parole intrise di falsità e possibilmente dettate al suo declamatore da interessi politici” è appena il caso di ricordare, e ci piacerebbe essere smentiti, che Telejato è la televisione privata più seguita nel territorio, che arriva in tre province e che il sottoscritto non ha mai manifestato “interessi politici” particolari: quella di insinuare che dietro la mia emittente potrebbero esserci chissà quali loschi fini è una tecnica tipica di alcuni ambienti non solo mafiosi, che si servono della macchina del fango per creare isolamento verso le voci scomode ma niente paura: ci hanno provato e ci stanno provando anche alcuni magistrati.

Per quanto riguarda la vicenda della distilleria, giova far notare che, anche qua, siamo davanti alla distorsione sfacciata dei fatti: da parecchio tempo abbiamo messo al corrente chi ci segue, di una ibrida associazione di soggetti politici e dei loro comunicati, tra i quali c’è anche la firma del sedicente Movimento, nei quali si è dichiarata l’ostilità alla delocalizzazione della distilleria in contrada Sant’Anna, perché lì ci sarebbero colture biologiche e perché i fumi di un inventato inceneritore inquinerebbero Alcamo e le conseguenze si estenderebbero a Balestrate e Trappeto. Pare sia prevista prossimamente una riunione. Il problema non è posto da questi presunti ambientalisti come “rispetto della legge e delle regole”, come si vorrebbe far credere ma come opportunità ecologica pretestuosa e con il solo risultato di lasciare la distilleria dov’è a continuare a danneggiare la salute dei partinicesi. Non trucchiamo le carte.

Rimando ad alcuni “amici” del professore, più informati di lui, le sue accuse sul fatto di “essere stato punito severamente per aver trasgredito le regole e la legge”. È vero che ho avuto dei trascorsi penali, ma in parecchi di essi sono stato riabilitato o assolto. In ogni caso non vuol dire niente, perché non è scritto in nessuna parte che chi sbaglia una volta debba sbagliare sempre.

Per quanto riguarda i due citati soci e politici di lungo corso Giuseppe Di Trapani e Toti Costanzo, sarebbe troppo facile definirli “il gatto e la volpe”, ma lascio alla memoria dei partinicesi e non solo, il giudizio sul loro operato: sul loro ruolo nel movimento, se siano o non siano burattinai è presto per arrivare a giudizi definitivi: al momento sono consentite solo ipotesi.

Leggiamo ancora: “Appare chiaro tra l’altro che nei suoi interventi televisivi il signor Pino Maniaci critichi tutti e tutto ma non prospetta mai nessuna soluzione; gli piace insultare, offendere ma non riesce mai ad essere propositivo”. Probabilmente il nostro prof. non segue Telejato e quindi ignora che le soluzioni sono la conseguenza della denuncia e che senza la cruda descrizione dei fatti non si può pensare di cambiarli: in ogni caso questo è compito dei politici, non della stampa.

In merito alle ultime considerazioni, pare evidente che chi ha scritto il documento ha già espresso la sua condanna prima delle risultanze processuali. Nulla da stupirsi: del resto lo aveva già fatto in un precedente documento di accusa nel marzo passato, e disgusto nei confronti del sottoscritto esprimendo “sbigottimento, disistima, stupore” a seguito di una nota pubblicata dal solito Michele col sombrero, del quale il Nicolosi sembra essere un amplificatore, stando alle abituali citazioni del blog che troviamo sul suo profilo Facebook. In quella nota si riprendevano alcune intercettazioni rese note molti mesi prima, ma pubblicate come novità, strumentalizzate senza assicurarsi della consistenza dei fatti e avulse dal contesto generale dell’indagine.

Anche l’ultimo passaggio del comunicato rivela, come abbiamo già scritto in altra occasione, un allineamento di basso profilo di condivisione della macchina del fango, con particolare indulgenza al pettegolezzo paesano, alle meschinità e alla pretesa di immaginare e far credere di essere portatori di valori che dovrebbero essere alti, ma che sono inesistenti o inconsistenti. Il degrado politico sta assumendo la sua linea di coagulo nell’anti-maniacite acuta e si prospetta addirittura come ipotesi di governo della città. Sembra molto ipocrita l’affermazione con la quale il “Movimento” si augura che “le accuse nei confronti del signor Pino Maniaci vengano smentite dal processo, ma crede che in questo momento egli non abbia né il diritto, né la possibilità di giudicare nessuno”. Sono sicuro che il Nicolosi e tutti i suoi amici sarebbero felici di eventuali condanne e che essi abbiano già da tempo espresso il loro giudizio.

Altrettanto ipocrita e ossequiosa l’ultima affermazione: “Il Movimento Partinico Città d’Europa rispetta il lavoro di tutti, comprendendo che ognuno si esprime nei termini e con i modi che gli sono congeniali, in base al proprio grado di cultura. Il Movimento non attaccherà mai nessuno, ma non tollera che vengano divulgate ai suoi danni falsità ed offese e che venga artatamente denigrato il suo lavoro”. In pratica si dice chiaramente che il grado di cultura di Maniaci non è quello del professore, che egli quindi si esprime “nei termini e nei modi che gli sono congeniali”, cioè terra terra, come un semianalfabeta, che il Movimento non accusa nessuno, mentre ha già numerose volte e spesso ben a ragione avanzato critiche e accuse all’amministrazione comunale e auspica infine che Maniaci si faccia aiutare da qualcuno più informato e più “allittratu”.

Non è la prima volta che Maniaci, cioè il sottoscritto, si trova nel mirino di questo Movimento, e non vorremmo continuare una polemica che ci auguriamo possa chiudersi con questa risposta e con l’augurio che, se vi riesce, questa aggregazione di persone, che al momento per Partinico costituisce un fatto nuovo e d’interesse, possa riuscire nella proclamata intenzione di governare il paese e renderlo “città d’Europa” non solo sulla carta geografica.

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