Nel paese dei contrari

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Indignazione, rabbia, disgusto.

Sentimenti che accomunano coloro i quali, ogni giorno, lottano per esorcizzare un male ancora radicato, ancora presente: il male chiamato mafia. Tanti i messaggi di protesta a seguito dell’incontro avvenuto ieri, sulle poltrone di “Porta a Porta”.

Un incontro che ha scatenato un vero putiferio nel mondo dei social: petizioni online per sabotare il famoso programma di Bruno Vespa e forti critiche nei confronti della Rai. Tra le tante proteste quella di Angelica e Maria Carmela Sciacca, titolari della Libreria Vicolo Stretto di Catania che hanno esposto sulla porta di ingresso un cartello con il seguente messaggio: “In questa libreria non si ordina né si vende il libro di Salvatore Riina”. L’iniziativa delle due libraie sta già facendo il giro dei social invitando anche gli altri colleghi ad affiggere il cartello.

Anche Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone, esprime con indignazione la sua opinione: «Mi impegno per portare ai ragazzi di tutta Italia i valori di legalità e giustizia per i quali mio fratello ha affrontato l’estremo sacrificio ed è indegna questa presenza in una emittente che dovrebbe fare servizio pubblico».

Siamo il paese dei contrari, un paese dove chi ha qualcosa di puro e salutare da comunicare viene ignorato, un paese nel quale viene data visibilità a chi dovrebbe tacere e perdersi nel silenzio del buio.

Articolo di 

[team title=”Antonio Oliva” subtitle=”” url=”” image=”https://www.telejato.it/wp-content/uploads/2016/04/12939084_10206256633357028_264671216_n.jpg”]Nato a Lentini (SR) nel 1994. Studente di scienze e lingue per la comunicazione presso la facoltà dei Benedettini di Catania. Ambientalista e naturalista, appassionato d’arte. Narratore di vite, a volte scrittore.[/team]

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