Ora è tempo di cercare i voti casa per casa e di organizzare riunioni, sit-in con le categorie produttive, con la chiesa, con le associazioni e con tutti quelli che vogliono condividere nomi e programmi. Intanto già quasi tutti hanno fatto la rituale presentazione della lista, che vale anche come l’esibizione e lo schieramento di candidati, di amici, di gruppi familiari, di esercizi commerciali con relativi dipendenti, di consorterie di affari e in qualche caso di malaffare. Insomma una esibizione di potenza che dovrebbe dare le prime avvisaglie di quello che sarà il risultato finale. Nessuno creda che i mafiosi locali in questa partita se ne stiano a guardare. Sembra che qualche lista sia più preferita di altre, ma complessivamente sono spalmati in quasi tutte le liste, non si sa mai c’è sempre un piede dentro.
Stavolta i posti disponibili sono 23, poiché il 24° è riservato al candidato che risulterà perdente, in caso di ballottaggio e possiamo prevedere che il ballottaggio ci sarà, visto che difficilmente potrà esserci un’elezione “a prima botta”, con oltre il 40%, data la “pesantezza politica” di alcuni candidati e di alcune liste. Tre candidati a sindaco, Porcasi, Nicolosi e Nobile si sono candidati anche al consiglio comunale, non si sa mai, il seggio potrebbe scattare. Pietro Rao ha scelto di candidare al Consiglio il figlio, tanto per restare in famiglia.
Due cose sembrano caratterizzare queste elezioni:
In queste girandole di passaggi c’è da restare frastornati, da chiedersi cosa ci sia dietro, non quali uomini, ma quali idee che possano servire al “bene” del paese, quali programmi, a parte le generiche affermazioni, o meglio le balle di avviare una nuova stagione di amministrazione trasparente e di riforme sostanziali”, come leggiamo nel comunicato stampa del centrodestra unito, dove è anche detto che le nomine assessoriali saranno rimodulate, cioè a dire, per ora vi buttiamo in pasto tre nomi, dopo vedremo cosa diranno le urne e cosa dirà il bellissimo Musumeci.
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