Cosa Nostra: ora Liga non canta più

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Nella scorsa giornata è stato arrestato il latitante Paolo Liga, 49 anni e considerato fulcro fondamentale delle relazioni tra il mandamento di Bagheria e i boss trapanesi. Fuggitivo dal 2 novembre 2015, è il nipote del celebre Pino Scaduto. Ripercorriamo la sua storia e il binomio Bagheria-Trapani.

Sì, per fortuna il Liga che ha accompagnato le nostre sere con la canzone “Certe Notti” continua a cantare, a fermarsi è invece un altro: Paolo Liga. Il latitante è stato catturato a Castellammare del Golfo, grazie ad un’operazione guidata dai carabinieri della compagnia di Bagheria. Era stato da tutti identificato come un latitante d’eccezione, uno di quelli di cui non senti parlare, uno che ovviamente non hanno il peso di Messina Denaro e quindi viene automaticamente declassificato come mafioso di serie B. Tutto ciò è estremamente errato. Paolo Liga non aveva una posizione di rilievo riguardo il potere decisionale sugli affari dell’organizzazione mafiosa, ma gestiva i rapporti tra le famiglie di Palermo e più di tutte quelle di Trapani. Metto in risalto quest’ultima città non solo poiché da sempre roccaforte di boss eccellenti, ma perché ultimamente la mafia trapanese vive una vera e propria rinascita dalle basi; con cautela si adegua a quello che è il nuovo metodo mafioso. Già la procura nazionale antimafia aveva individuato a Trapani un complesso di ben 16 famiglie, appartenenti ai quattro mandamenti che dividono la provincia. Questi compongono la subdola mafia trapanese, la quale, secondo la procura, è coinvolta in: controlli illeciti di appalti pubblici e dei subappalti, usura, infiltrazioni mafiose nelle amministrazioni, copertura ai boss e traffico di stupefacenti. Paolo Liga era perfettamente addentrato in questi tipici reati di stampo mafioso, aveva particolare affinità con il traffico di droga.

È stato coinvolto nell’indagine Lampara, dove la mafia trapanese aveva organizzato un traffico internazionale di cocaina, è stato inoltre accusato di aver diretto i traffici di droga dell’asse Palermo-Trapani. Liga però non era solo “il messaggero degli Dei”, ma bensì anche il nipote del pezzo grosso Pino Scaduto, ex capomafia di Bagheria, famoso per essere un pupillo di Riina riguardo la ricostruzione della cupola, ma anche per i suoi famosi meeting con i mafiosi palermitani intenti, al tempo, di convocare la commissione provinciale di Cosa Nostra. Secondo gli esperti Scaduto non ha mai smesso di essere fuori dal giro, ma continua a dirigere dall’esterno l’organizzazione della nuova mafia palermitana, insomma: uno che i sogni proprio non vuole abbandonarli, manco quelli fradici. Con certi insegnamenti come poteva non crescere bene Paolo, che ora si trova in carcere accusato di estorsione ai danni di un imprenditore, con l’aggravante di agevolazione all’organizzazione mafiosa Cosa Nostra. È stato arrestato anche Natale Farina, il proprietario dell’abitazione in cui si nascondeva Liga durante la sua mini-latitanza e dato che questa famiglia sembra essere interminabile, chi poteva mai essere questo Farina accusato di favoreggiamento personale? Beh, è il fratello del cognato di Paolo Liga, insomma: giusto per non farci mancare niente. Vi sembra finita? Non lo è. Il fratello di Paolo (Pietro) è in carcere, accusato anche di una tentata estorsione ad un altro detenuto. L’arresto del “messaggero degli Dei” ha avuto poco clamore mediatico, eppure svariati collaboratori di giustizia l’hanno ritenuto: “fondamentale per gli equilibri tra Bagheria e Trapani”. Evidentemente molti non vogliono cantare, almeno faranno compagnia a Paolo Liga, ignorando il quasi omonimo cantautore che canta di quell’Italia “che si fa o si muore”.

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[team title=”Antonio Casaccio” subtitle=”” url=”” image=”https://www.telejato.it/wp-content/uploads/2016/02/12746361_10205797915089520_592727240_n.jpg”]Studente liceale della provincia di Caserta. Con una grande passione per il giornalismo, si occupa di camorra e delle sue relazioni con la politica. Nel 2015 ha pubblicato il suo primo libro “Storie a Casaccio”.[/team]

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