IO SO

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Antonio Ingroia: “Ora tocca a voi, Popolo. Voi siete gli unici di cui Loro hanno paura. Perciò vi vogliono confondere, stordire, distrarre. Non cadete nel loro tranello. Affrontate la loro paura col vostro coraggio”.

IO SO. Così, con questo titolo pasoliniano, ho intitolato il libro con il quale ho chiuso nel 2012 la mia carriera in magistratura a Palermo a vent’anni dalle stragi di Falcone e Borsellino. Lasciai la Procura di Palermo dove avevo lavorato con Borsellino, fino alla sua morte, e poi con Caselli, fino alla condanna Contrada e alla condanna Dell’Utri, alla fine di due processi lunghissimi che ho seguito per intero e con successo. Ed ho finito con la richiesta di rinvio a giudizio del processo Trattativa chiudendo un’indagine monca. Sì, monca, perché mancavano alcuni dei principali responsabili e colpevoli di quella trattativa, mai pienamente scoperti ed accusati perché l’indagine sulla Trattativa è stata brutalmente fermata, impedita. E a bloccarla fu il Conflitto di Attribuzione sollevato dall’allora Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. “IO SO – diceva Pasolini – i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato “golpe” (e che in realtà è una serie di “golpe” istituitasi a sistema di protezione del potere)…IO SO tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli.” Questo diceva Pasolini e la stessa cosa intendevo dire io con quel libro, dicendo che sapevo – come so ancora oggi – chi fermò la verità sulla stagione stragista del ’92 e della Trattativa. Lo so e ciò che sapevo lo scrissi in quel libro, ma lasciai la magistratura proprio perché capii che da magistrato nulla potevo più fare per processare quel Potere che aveva fatto tutto questo. Quel Potere poteva essere processato e condannato solo in sede politica, dal Popolo con una politica nuova, alla quale poi mi dedicai, facendo l’avvocato, l’unica attività professionale compatibile con l’attività politica, diventata necessaria.

Successi? Alcuni, ma insufficienti, direi pochi, ma non per mia responsabilità. Pochi da avvocato, se non sono riuscito ancora a far affermare la verità sul caso Manca, un omicidio di alta mafia e Servizi brutalmente archiviato dalla magistratura come morte da overdose, umiliando la Verità e la Giustizia, pretesa dalla dolce e indomabile madre di Attilio. Pochi da politico, perché il Sistema vuole annullare ogni Movimento anti-sistema come quello, la Lista del Popolo per la Costituzione, che abbiamo fondato con Giulietto Chiesa e tante donne ed uomini coraggiosi un paio di mesi fa. Pochi da pubblico amministratore, se alla guida di una società pubblica “macchina mangiasoldi” come Sicilia e-Servizi, sono riuscito solo per pochi anni a mettere alla porta affaristi, corruttori e corrotti, e a far risparmiare centinaia di milioni di euro ai siciliani, ed ora, dopo che io non ci sono più, tutto tornerà come ai tempi degli sprechi e del magna-magna, col paradosso di trovarmi oggi indagato per una vicenda fondata sul nulla, leggi non in vigore, capovolgimenti della realtà e artificiose gogne mediatiche. Che la disinformazione regni sovrana! Magari facendo credere agli ignari che mi sono stati davvero sequestrati 150 mila euro, come se io mai detenessi una cifra simile! Una cifra che – oltretutto – non ho mai incassato, visto che quelle di cui mi accusano sono o somme che ho speso per i miei soggiorni in Sicilia per lavorare (e quindi soldi che non ho mai avuto in tasca, ma che io ho anticipato e poi ottenuto i rimborsi), ovvero compensi professionali lordi da cui detrarne più della metà, che ho regolarmente versata al fisco a suo tempo, in parte come IVA ed in parte come Imposte dirette. Somme comunque che mi erano dovute per legge viste le centinaia di milioni che ho fatto risparmiare ai siciliani. Ma sarà forse questa la colpa? È quello che mi viene da pensare, visto che nessuno di quei miei predecessori che hanno sperperato quelle centinaia di milioni sono stati mai chiamati a risponderne, nonostante le mie denunce, totalmente ignorate dal Procuratore di Palermo, e nonostante loro abbiano percepito in tutti gli anni precedenti quelle stesse indennità che solo a me vengano contestate. Cosa ben strana, non trovate? La verità, amiche ed amici, è che dall’IO SO di Pasolini e poi dal mio IO SO il Mondo è cambiato, ed è cambiato in peggio: è cambiata in peggio la politica ed è cambiata in peggio anche la magistratura. E quell’uomo, nemico del Popolo, oggi Presidente emerito della Repubblica, ha influito non poco sulla scelta dei vertici che oggi reggono la Procura di Palermo.

E quindi ora tocca a voi, Popolo. Voi siete gli unici di cui Loro hanno paura. Perciò vi vogliono confondere, stordire, distrarre. Non cadete nel loro tranello. Affrontate la loro paura col vostro coraggio. È venuto il momento di alzare la testa, di non farsi intimidire, Popolo della Costituzione, Popolo della Verità e della Giustizia. Pretendere Verità e Giustizia. Ribellarsi contro il Sistema di Potere, ribellarsi ad ogni disinformazione, ad ogni ingiusta crocifissione mediatica. Nel nome della Verità, della Giustizia, della Costituzione. Dopo l’IO SO, deve venire il momento del NOI SAPPIAMO. NOI SAPPIAMO QUAL È LA VERITÀ. CONTRO OGNI FORMA DISTORTA DI POTERE. CONTRO LE COMPLICITÀ INDICIBILI FRA POTERI LEGITTIMI E POTERI CRIMINALI. CAMBIAMO IL PAESE. Se non cambiamo il Paese, non cambierà la Politica, non cambierà la Magistratura, non avremo Giustizia per i tanti Attilio Manca d’Italia, vittime dell’Ingiustizia e dei Poteri Criminal-istituzionali.

Articolo di 

[team title=”Antonio Ingroia” subtitle=”” url=”” image=”https://www.telejato.it/wp-content/uploads/2017/07/ingroia.jpg”]Avvocato, giornalista, ex pm antimafia e politico italiano[/team]

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