Borgetto: Lottizzato il cimitero. Con 5 mila euro si può morire tranquilli.

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A Borgetto con 5 mila euro si può morire tranquilli.

Seguendo le indicazioni del grande poeta Ugo Foscolo, che ha scritto un poema, “I Sepolcri”, a Borgetto si stanno preoccupando di rendere bello il cimitero, perché “a egregie cose il forte animo accendon l’urne dei forti …. e bella e santa fanno al peregrin la terra che le ricetta”.

BORGETTO 1E siccome i morti ci sono sempre, non si può scappare, ed occorrono sempre tombe nuove, onde evitare problemi, così come si sono “appattati” i Salto e i Giambrone, per chiedere il pizzo ai commercianti locali, si sono pure appattati due gruppi: uno che fa capo al sindaco De Luca, che ha fatto  realizzare un gruppo di loculi, definiti a colombaia, la cui progettazione è stata data per affidamento diretto al fratello della moglie del sindaco, di cognome Ferrante, e la realizzazione, pare, si pare, ma non si vede, è stata affidata al sig. La Puma, sempre lui, nipote del vice sindaco Vito Spina, quello che, da tempo, le malelingue dicono legato a un malandrino che salta da una parte all’altra. L’altro gruppo dipende da un semplice geometra di nome Giuseppe Giambrone, il quale per 5 mila euro ti da tutto, chiavi in mano, perché si occupa di proporti l’acquisto, anche del terreno, di fare la progettazione della tomba, naturalmente di famiglia e di realizzarla o farla realizzare da amici. Quindi possiamo dirlo ufficialmente: a Borgetto si può morire tranquilli per 5 mila euro. E “si un ci su chiavi” sono cavoli tuoi.

E intanto, mentre il Consiglio comunale di Corleone è stato sciolto per mafia e il sindaco mandato a casa, quello di Borgetto ha preferito autosciogliersi, ma il sindaco e la Giunta sono rimasti al loro posto, malgrado, tanto per dirne una, Giacomo Riina, ex consigliere comunale e il di lui figlio già assessore sono l’espressione politica della nomina del vicesindaco Vito Spina, Riina che è quello di cui si parla nelle intercettazioni su Maniaci, fratello di Antonio Riina, la cui casa venne perquisita, in quanto era stato accusato di essere il “vivandiere” del capomafia Mimì Raccuglia.

Tranquilli: non è stato trovato niente. Ma la Spina è rimasta nel piede del sindaco. Che è sereno, come la canzone di Drupi.

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